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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ambiente&Clima

Ambiente, l’industria ammette: “Anche le biomasse inquinano”

Oltre il 60% dell'energia rinnovabile Ue arriva dalle centrali di combustione. Nel mirino l'uso di legna, e dunque il taglio di alberi, come pratica eco-sostenibile secondo le regole europee. L'allarme arriva dall'impresa leader nella produzione di pellet

Dalle biomasse al momento arriva quasi il 60% dell’energia rinnovabile europea, più di quella generata da solare ed eolico messi assieme. Per l’Ue, che ha deciso di diventare “neutrale” entro il 2050 con un ambizioso piano di azzeramento di emissioni, sarebbe una bella notizia. Ma il condizionale è d’obbligo dal momento che sulla sostenibilità ambientale delle biomasse vi sono molti dubbi che prescindono dal fatto che Bruxelles la reputi una fonte energetica ‘pulita’ e dunque un’alleata nella lotta al cambiamento climatico. Ad esprimere tali preoccupazioni sono gli stessi rappresentanti dell’industria del settore in forte crescita. 

La biomassa 'cattiva'

“Non tutta la biomassa è una buona biomassa”, ha affermato Jennifer Jenkins, responsabile della sostenibilità di Enviva, società statunitense leader mondiale nel settore del pellet di legno industriale utilizzato per la produzione di elettricità e calore. Nel corso di un dibattito online organizzato in occasione della settimana europea dell’energia sostenibile, la Jenkins ha ammesso: “Siamo d'accordo sul fatto che non tutta la biomassa dovrebbe essere automaticamente classificata come carbon neutral”, e dunque incapace di fare danni all’ambiente.

La combustione di alberi

Per apportare benefici climatici, ha spiegato la rappresentante dell’industria statunitense, “la biomassa deve provenire da residui di legno di basso valore o alberi piccoli provenienti da raccolte di legname, non da alberi di alto valore che potrebbero essere utilizzati in prodotti come mobili o materiali da costruzione”. La biomassa permette, infatti, di creare energia tramite la combustione di altri materiali. Laddove questi ultimi sono tronchi di legna si arreca un doppio danno all’ambiente, con il taglio di alberi prima e con l’emissione di CO2 dovuta alla combustione poi. Per non parlare degli altri danni che porta il taglio di piante alla biodiversità. 

I dubbi di Bruxelles

L’ammissione a sorpresa da parte di una rappresentante del settore arriva in un momento nel quale a Bruxelles ci si interroga sull’efficacia delle politiche energetiche dell’Ue in chiave di protezione ambientale. All’inizio dell’anno, la Commissione europea ha annunciato che avrebbe effettuato una valutazione globale dell'offerta e della domanda di biomassa in Europa e nel mondo al fine di “garantire che le politiche Ue relative alla biomassa siano sostenibili”. “L'uso di alberi interi e colture di alimenti e mangimi per la produzione di energia, sia essa prodotta o importata nell'Ue, dovrebbe essere ridotto al minimo”, si legge invece nel piano d’azione sulla biodiversità, adottato pochi mesi fa. Le norme Ue risalenti agli anni precedenti qualificano invece la biomassa come fonte pulita.

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