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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Bava di lumaca nei cosmetici, il nuovo business che non piace ai vegani

Creme antirughe, prodotti per le smagliature e proprietà esfolianti. L’industria della bellezza scommette sulle secrezioni della chiocciola. Ma nei blog degli animalisti si accende la critica: “Pratica vergognosa e da condannare sotto ogni punto di vista”

La notizia sarà passata inosservata a chi è poco attento al mercato della cosmesi, ma negli ultimi anni si è sviluppato un vero e proprio comparto della bava di lumaca come materia prima per creme di bellezza. La secrezione del mollusco, utilizzata storicamente per le proprietà mediche, è diventata oggetto di desiderio per i visi e il corpo di migliaia di consumatori che ne apprezzano l’elevata concentrazione di vitamina E, alleata naturale contro l’invecchiamento. La sostanza gelatinosa, rilasciata dalle lumache in movimento, non è però facile da ottenere. E per massimizzare il profitto economico vengono spesso adottati, accusa il portale Osservatorio VeganoK, “sistemi cruenti e assolutamente non rispettosi del benessere di questi piccoli animali”.

I metodi sotto accusa

La testata specializzata nel mondo vegano denuncia che in passato venivano adoperati metodi violenti che “prevedevano l’impiego di macchinari che – tramite scosse elettriche o stimolazioni meccaniche – forzavano gli animali a secernere la loro “bava” in risposta a questa situazione di forte stress”. L’industria cosmetica di oggi, molto più sensibile al benessere animale, avrebbe affinato metodi di estrazione meno cruenti. Eppure, secondo la biologa e nutrizionista Erica Congiu, “quando si compra un cosmetico non si può mai sapere esattamente quale sia la fonte delle materie prime”.

Le proteste e l'invito al boicottaggio

Nei commenti del pezzo interviene anche Sauro Martella, “imprenditore e divulgatore etico, vegano dal 1992” che si scaglia contro “lo sfruttamento di lumache” che sarebbe “una pratica vergognosa e da condannare sotto ogni punto di vista”. Martella rivolge anche un invito “a boicottare ogni prodotto che la contiene senza se e senza ma”.

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