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Sabato, 20 Aprile 2024
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Macellazione senza stordimendo ma "bio": la Corte Ue apre all’etichettatura per la carne halal

Secondo l’avvocato generale, i metodi rituali non deveno incidere sulla possibilità di garantire il bollino se si rispettano le altre condizioni

Anche le carni halal e kosher devono poter ottenere la certificazione europea di “Agricoltura biologica”. Lo chiedono le conclusioni dell'avvocato generale ue che si e’ espresso su una vicenda risale al 2012 quando un'associazione francese presentò al ministro dell'Agricoltura una domanda diretta a far vietare la menzione 'Agricoltura biologica' su pubblicità e confezioni di hamburger di manzo certificati 'halal', provenienti cioe’ da animali macellati senza stordimento cosi’ come prescrive la religione islamica.

L'organismo interessato, l'Ecocert, respinse la domanda e il tribunale competente non accolse il ricorso. La Corte d'appello amministrativa di Versailles (Francia), investita della controversia, chiese alla Corte se le norme applicabili del diritto dell'Unione debbano essere interpretate nel senso che autorizzano o vietano il rilascio dell'etichetta europea 'agricoltura biologica' a prodotti ottenuti da animali sottoposti a macellazione rituale senza stordimento.

Secondo l’avvocato generale, il cui parere non e’ vincolante ma una indicazione alla Corte per una futura sentenza, i regolamenti relativi alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici “benché tacciano sulla questione del ricorso alla macellazione in assenza di stordimento, non pongono nessuna condizione in materia di stordimento precedente all’abbattimento al fine di godere della dicitura ‘AB’”, e per questo “non possono escludere quindi la pratica della macellazione rituale”.

Dal punto di vista dell’avvocato generale “il silenzio di questi testi non può essere giudicato fortuito dal momento che, segnatamente, tale questione è nota e riconosciuta da lungo tempo nei testi che disciplinano la macellazione degli animali”. Pertanto, applicando il suo ragionamento alle certificazioni ‘casher’ e ‘halal’, che perscrivono appunto questo tipo di macellazione in ottemperanza ai dettami delle religioni ebraica e islamica, l’avvocato generale ritiene che un’incompatibilità tra la macellazione rituale e l’etichetta 'AB' “aggiungerebbe una condizione che le norme attuali non prevedono e bloccherebbe l’accesso dei consumatori di prodotti casher o halal alle garanzie offerte in termini di qualità e di sicurezza alimentare dall’etichetta”.

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