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Giovedì, 28 Marzo 2024
Giovani

Ai giovani agricoltori italiani manca la "terra"

Primi in Europa per numero di imprese under35. Che pero' gestiscono in media 20 ettari a testa. Contro i 62 dei tedeschi e i 78 ettari dei pari età francesi

Chi ha raccolto il testimone di famiglia, ​andando a gestire un'azienda già avviata. E chi si è lanciato nell'imprenditoria attratto dalle opportunità di questo settore. Sono le due tipologie di profilo dei giovani imprenditori agricoli fotografate dall'Osservatorio sui giovani agricoltori Nomisma-Edagricole, che ha realizzato un focus sulle caratteristiche evolutive dei giovani nell'agricoltura italiana anche attraverso la testimonianza diretta di alcune interessanti case history: dal produttore di luppolo in idroponica a quello di latte per il Parmigiano Reggiano di montagna, dal coltivatore di canapa alla conduzione di un laboratorio rurale per il co-working in ambito agricolo e sociale. Un panorama diversificato, che pero' si scontra con una carenza storica: quella di terra, soprattutto a buon mercato.

Sul fronte dei numeri che contraddistinguono la categoria, il focus realizzato da Nomisma ha messo in luce la presenza a giugno 2018 di circa 55 mila imprese agricole condotte da giovani con meno di 35 anni, un aggregato ancora marginale sul totale delle aziende del settore (meno del 10%) ma in crescita del 14% rispetto a tre anni fa. "Per quanto ridotte in termini di incidenza, le imprese giovanili italiane sono molto più numerose - in termini assoluti- di quelle francesi (38 mila circa), spagnole (34 mila) e tedesche (20.500) e, soprattutto, molto più rispettose delle "quote rosa": in Italia, 3 "aziende giovani" ogni 10 sono condotte da donne contro un 15% di Francia e Germania e un 19% della Spagna" ha dichiarato Denis Pantini, Responsabile dell'Area Agroalimentare di Nomisma.

Anche sul fronte economico le performance delle aziende agricole del nostro paese condotte da giovani sono tra le top in Europa. In termini di valore medio della produzione (standard output), quelle italiane evidenziano un risultato economico di 98,7 mila euro contro i 65 mila della Spagna e i 55,6 mila della media Ue, mentre risulta alto il divario con Francia (169,7 mila euro) e Germania (198 mila euro). "Questa differenza rispetto ai competitor francesi e tedeschi è anche conseguenza dell'annosa questione dimensionale che ci vede ancora una volta più piccoli in termini di estensione poderale media: 20 ettari contro i 62 dei tedeschi e i 78 ettari dei giovani agricoltori francesi", ha aggiunto Pantini.

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