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Giovedì, 28 Marzo 2024
Lavoro

Il coronavirus "libera" 1 milione di posti di lavoro nell'agricoltura europea

Con il blocco delle frontiere, in Italia mancano all'appello 370mila stagionali provenienti per lo più da Romania e Polonia. In Germania sono 300mila, in Francia 200mila

I primi a lanciare l'allarme erano stati gli agricoltori italiani a fine febbraio. Poi, l'epidemia è diventata pandemia e tutti gli Stati membri hanno bloccato i voli non essenziali. Compresi quelli degli stagionali che, per lo più dall'Est Europa e dal Nord Africa, si riversano ogni anno tra la primavera e l'estate nei campi e nelle serre di Italia, Germania, Spagna e Francia. E cosi', a oggi, sono circa 1 milioni i posti di lavoro di questo tipo che le organizzazioni di categoria europee temono di non riuscire a coprire. Con cpnseguenti contraccolpti su una filiera di approvviggionamento alimentare mai cosi' vitale come oggi.

La stima dei posti vacanti è della Coldiretti, che ha messo insieme i dati comunicati dai responsabili del settore nei principali Paesi Ue. In Francia sono 200mila gli stagionali tra rumeni, polacchi, tunisini, marocchini e altri Paesi che non potranno raggiungere come ogni anno il Paese per contribuire ai raccolti primaverili; tanto che è scattato l'invito da parte delle istituzioni per chi si è ritrovato senza lavoro per via delle restrizioni imposte dal covid-19, come fa sapere la Coldiretti ad "unirsi alla grande armata dell'agricoltura francese". In Germania, invece, il ministro dell'Agricoltura propone di impiegare i lavoratori del settore alberghiero e della ristorazione per colmare il vuoto lasciato nei campi dai 300mila stagionali; stessa cosa anche in Spagna, che dovendo fare a meno dei 10mila lavoratori stagionali marocchini impegnati nella raccolta fragole, cerca nella popolazione nazionale come coprire questi posti vacanti.

E in Italia? Stime parlano di circa 370mila stagionali che mancherebbero all'appello. "L'Unione Europea rischia di perdere quest'anno l'autosufficienza alimentare e il suo ruolo di principale esportatore mondiale di alimenti per un valore di 138 miliardi di euro", avverte Coldiretti. Ecco perché l'organizzazione chiede di "creare corsie verdi alle frontiere interne dell'Unione europea per la circolazione dei lavoratori agricoli". Sul piano nazionale, invece, il presidente Ettore Prandini chiede "una radicale semplificazione del voucher agricolo, che possa consentire a cassaintegrati, studenti e pensionati lo svolgimento dei lavori nelle campagne". 

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