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Giovedì, 25 Aprile 2024
Lavoro

"Trasformiamo il vino in 'amuchina'", l'idea italiana contro il Covid

Rossi e bianchi potrebbero restare nei magazzini per via della riduzione dell'export in seguito alle restrizioni alle frontiere dovute alla pandemia. Ma c'è un modo per recuperarli e aiutare a combattere il coronavirus

Un piano per ottenere dal vino in eccesso prodotti a base di "alcol disinfettante per usi sanitari nelle trincee della guerra al virus da nord a sud del Paese". E' quanto ha proposto al governo la Coldiretti, una delle principali organizzazioni agricole italiane, con quello che ha ribattezzato "il piano salva vigneti".

La pandemia del nuovo coronavirus, infatti, potrebbe avere degli effetti pesanti sull'industria del vino made in Italy. Non tanto per i consumi interni, che anzi, nel bel pieno dlella crisi, hanno fatto registrare un'impennata di vendite, quanto piuttosto per i contraccolpi sull'export. Il vino, infatti, è uno dei prodotti più venduti nel mercato Ue ed extra-Ue, ma le restrizioni alle frontiere legate al contenimento del virus attuate dai vari Paesi porteranno a una inevitabile contrazione delle vendite all'estero.

Un colpo d'arresto pesante per un settore che nel 2019 aveva fatto segnare il record storico di export, con un valore di 6,4 miliardi,  pari al 58% del fatturato totale, spiega Coldiretti. Viste queste premesse, gli imprenditori del vino avevano programmato una stagione 2020 altrettanto di successo. Ma l'inattesa pandemia ha fatto saltare i piani. Il rischio adesso è che le cantine si ritrovino con un eccesso di bottiglie invendute. Da qui, l'idea di convertire almeno 3 milioni di ettolitri di vini generici in alcol disinfettante. 

Al fianco di questa misura, Coldiretti chiede anche "specifiche agevolazioni fiscali e previdenziali" da applicare a tutte le imprese agricole operanti nel settore vitivinicolo, anche con "garanzie di liquidità". Una battaglia da portare anche in Ue: "L'Italia - dice Ettore Prandini, presidente di Coldiretti - che è il primo produttore mondiale di vino deve farsi portatrice a livello comunitario di un piano di sostegno straordinario", conclude. 

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