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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Disturbi alimentari: ne soffrono 20 milioni di europei, ma l'Ue l'ignora

Un libro di Dana Neri racconta le problematiche di chi soffre di anoressia e bulimia. E denuncia: a livello comunitario non c’è alcun piano strategico e i finanziamenti a sostegno della ricerca restano insufficienti

Mangiafuoco non è un libro. Non un libro qualsiasi, almeno. E’ il contenitore di tante storie, racchiuse tutte nella trama principale del romanzo con cui esordisce Dana Neri. E legate da un filo che l'Europa sembra ignorare, ma che colpisce 20 milioni di cittadini: quello dei disturbi alimentari.

L’autrice, italiana di nascita e londinese d’adozione, già da sola rappresenta uno dei tanti episodi non isolati di persone costrette a cercare fortune e gioie altrove, lontane da casa. Una storia di migranti, per restare nell’attualità, anche se non proprio delle più rosee viste le divisioni dell’Europa sul tema.

Lei, però, non ha dubbi. “Venire nel Regno Unito mi ha aiutato nella pubblicazione di questo libro, qui è più semplice”, riconosce Dana. Confessioni di un'ormai ex cittadina di un Paese da cui se molti sono scappati e ancora scappano è perché andarsene è più facile che restare. E poi l’Inghilterra, capace di voltare le spalle all’Ue e lasciare molti, soprattutto i non British, a chiedersi cosa sarò di loro la Brexit. C’è anche questo a cornice delle vicissitudini e dei tormenti di Fiamma, la protagonista di quello che non è un prodotto letterario come gli altri.

“Mangiafuoco non è un libro”. Lo scrive a chiare lettere Iacopo Melio nella post-fazione alla versione in italiano del libro - distribuito anche in lingua inglese - che Mutatum Publishing, casa editrice italiana con sede a Londra, ha deciso di lanciare sul mercato internazionale quale opera prima di quella che si augura essere una lunga serie a venire. Iacopo Melio l’Europa lo conosce bene, da quando nel 2017 il Parlamento europeo – su iniziativa dell’eurodeputato Brando Benifei (Pd/S&D) - ha deciso di conferirgli il premio Cittadino europeo per l’impegno profuso con la sua associazione, Vorrei prendere il treno.

Migliore ‘ambasciatore’ per l’Europa Dana Neri e il suo Mangiafuoco proprio non potevano averlo. Anche perché di fatto il romanzo si rivolge proprio all’Europa e ai suoi ritardi. Nelle pagine di Mangiafuoco si racconta e si legge di Fiamma, donna consumata dalla sofferenza. Una madre distante, un padre che non c’è più, un amore tormentato, la paura dell’abbandono e la certezza della solitudine. Il cibo diventa allora un rifugio, dove cercare un sollievo che però diventa ancor più sofferenza. Perché la bulimia non è uno scherzo. In Europa si è capito ma fino a un certo punto, e allora Fiamma torna approda sugli scaffali per ricordarlo.

Si stima che in Europa soffrano di disturbi alimentari 20 milioni di persone (tre milioni solo in Italia, secondo il ministero della Sanità), per un costo stimato attorno ai mille miliardi di euro l’anno tra oneri finanziari (circa 249 miliardi di euro) e costi della malattia (circa 763 miliardi di euro). “Date le dimensioni e il costo del problema, il finanziamento della ricerca per i disturbi alimentari è inadeguato”, lamenta il mondo medico-scientifico. Eppure a livello Ue non c’è alcun piano strategico e i finanziamenti a sostegno della ricerca restano insufficienti. All’interno di Horizon2020, il programma quadro dell’Ue per ricerca e innovazione non sono attualmente previsti finanziamenti specifici per i disturbi alimentari.

Dana Neri, con Mangiafuoco, indica all’Ue dove investire. Nel benessere, e nella femminilità. Perché mentre i disturbi dell'alimentazione incontrollata colpiscono quasi allo stesso modo entrambi i sessi, i soggetti femminili costituiscono la maggioranza delle persone con anoressia e bulimia nervosa. Ecco allora Mangiafuoco raccontare anche le difficoltà dell’essere donna. “Mangiafuoco – sottolinea Melio – ci ricorda che la straordinarietà di ognuno dovrebbe stare proprio nella fragilità dell’essere umano che cade e che riesce anche a trovare la forza per rialzarsi”. La Fiamma di Dana Neri è lì per quello, e per chiedere aiuto a nome di tutte le Fiamme che da sole fanno fatica a rialzarsi da sole.

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