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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ambiente&Clima

L'Ue: "Allevamenti? Non ci sono settori non sostenibili, dipende sempre dalle prassi"

Per il responsabile della strategia Farm to Fork "il bestiame è una parte fondamentale dell'agricoltura comunitaria e vorremmo minimizzare il suo impatto negativo"

Ripensare il settore dell'agroalimentare europeo per renderlo più compatibile con il futuro del pianeta è importante, ma non si deve pensare che si sia un settore in particolare che debba essere stigmatizzato, come spesso avviene per gli allevamenti, per quanto riguarda l'impatto sul cambiamento climatico. Quello che conta sono le pratiche e il modo in cui ogni settore viene portato avanti.

È questo uno dei punti su cui ha insistito Alexandra Nikolakopoulou, capo unità per la Strategia Farm to Fork della Direzione generale per la Salute e la sicurezza alimentare della Commissione Ue. "Non ci sono settori alimentari sostenibili e altri non sostenibili: ci sono prassi sostenibili o non sostenibili. Il bestiame è una parte fondamentale dell'agricoltura Ue, e vorremmo vedere che il settore passi a delle prassi più sostenibili in modo da minimizzare l'impatto negativo, ottimizzando quello positivo”, ha detto il tecnico in un'audizione in commissione Agricoltura del Parlamento europeo su come possono le sfide affrontate dagli agricoltori diventare opportunità per una maggiore resilienza e una maggiore redditività, aggiungendo: “Credo che dovremmo distaccarci da visioni semplicistiche, con produzione animale contro produzione vegetale, e avere un sistema che tenga conto delle diversità Ue".

Attraverso la nuova strategia comunitaria Farm to Fork “ci aspettiamo che il settore dell'allevamento animale colga l'occasione per trarre vantaggi e guidare questo cambiamento”, ha spiegato Nikolakopoulou, sottolineando che il nuovo piano “offre molti strumenti per affrontare le sfide, in particolare per quello che riguarda il settore del bestiame, che deve affrontare questa transizione e vedere che ci sono delle opportunità”. Tra queste ha citato “la revisione della legislazione sul benessere animale e di altre legislazioni, che permetteranno di rispettare l'ambiente”. Per incentivare la produzione sostenibile, ha poi concluso “abbiamo bisogno di stimolare anche la domanda. A questo livello, la Strategia Farm to Fork permette di avere un'etichettatura che informi il consumatore sulla performance dei prodotti in termini di sostenibilità".

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