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Giovedì, 25 Aprile 2024
Ambiente&Clima

Non solo glifosato. Il nuovo nemico delle api è il profulscarb

L'allarme arriva dalla Francia dove apicoltori e agricoltori biologici chiedono la messa al bando del secondo erbicida più usato dopo il glifosato

Un raccolto di miele ai minimi termini. Mentre gli apicoltori d'oltralpe stanno facendo fronte ad un raccolto di tre volte inferiore rispetto al 2020, sul banco degli imputati, oltre al cambiamento climatico, c'è il profulscarb, il secondo pesticida più utilizzato in Francia dopo il glifosato. I danni causati dagli erbicidi a questi insetti, della categoria degli imenotteri, sono ormai noti. La stessa Commissione europea, dopo uno studio del maggio 2021 sulla preoccupante riduzione del numero delle api, aveva fatto sapere che "occorre intensificare gli sforzi, in particolare per far fronte alla perdita di habitat nei paesaggi agricoli e all'impatto dei pesticidi”. In attesa del nuovo “piano per gli impollinatori”, l'Unione nazionale apicoltori francesi (Unaf), il sindacato nazionale di apicoltura (Sna) e l'associazione Terre d'abeilles hanno condannato un progetto di decreto messo a punto da Parigi che, denunciano, è "ancora meno protettivo di quello in vigore”. In particolare, desta preoccupazione la revisione dei regolamenti che disciplinano l'uso agricolo dei pesticidi sulle api. Sindacato e associazioni hanno evidenziato come il crollo delle popolazioni di insetti impollinatori sia il risultato dell'impiego di insetticidi neonicotinoidi. Un elemento che non sarebbe stato sufficientemente preso in considerazione nella revisione del piano.

Alta volatilità

L'inizio delle irrorazioni autunnali sta scatenando forti reazioni anche da parte del settore dell'agricoltura biologica. Secondo i dati forniti dalla Federazione Nazionale dell'Agricoltura Biologica (Fnab), l'anno scorso il prosulfocarb avrebbe contaminato 14 coltivazioni di grano saraceno biologico, con una perdita di circa 80mila euro. Essendo altamente volatile, questo erbicida è uno dei più presenti nell'aria, sia in termini di frequenza che di concentrazione. Questo significa che ogni anno un certo numero di colture, pur non essendo irrorate con il prosulfocarb sono comunque contaminate. Ad esempio, l'anno scorso i residui trovati sulle colture biologiche hanno superato di 100 volte i livelli massimi autorizzati, da quanto si legge in una dichiarazione congiunta diffusa dalla Federazione Nazionale dell'Agricoltura Biologica (Fnab), Forébio - una federazione di organizzazioni economiche biologiche - e la Ong Générations Futures.

Misure urgenti richieste

La scadenza dell'autorizzazione per il profulscarb a livello europeo è prevista per il 31 ottobre 2022. L'obiettivo delle organizzazioni è di sfruttare quella data per evitare altri rinnovi. Nel frattempo, per scongiurare un'ulteriore contaminazione - e quindi la distruzione - delle colture biologiche, hanno deferito la questione a dodici prefetture dipartimentali della Francia. Oggetto della richiesta: un divieto "immediato e temporaneo" dei prodotti a base di prosulfocarb, che può essere attuato per decreto prefettizio in caso di rischio "eccezionale e giustificato" generato dall'uso di prodotti fitosanitari. La Syngenta Crop Protection, l'azienda che produce il pesticida, ha dichiarato ad Euractiv, che "l'intero settore è impegnato a promuovere e proteggere la salute delle api, e a garantire un uso sicuro per l'ambiente, efficiente e mirato dei pesticidi solo dove necessario”. Liam English, capo della comunicazione dell'azienda per l'Europa, ha negato l'esistenza di una preoccupazione specifica per le api legata all'uso del prosulfocarb, evidenziando una collaborazione costante con gli agricoltori al fine di un uso corretto e proporzionato di pesticidi.

La "pressione" delle imprese

Le organizzazioni impegnate per il biologico temono che la politica, sia francese che europea, si ritrovi ancora una volta sotto "la pressione delle imprese agrochimiche", aggiungendo che il "fortissimo interesse per la conservazione delle api e le sue questioni agro-ambientali, alimentari e sanitarie dovrebbe guidare il governo francese". La tutela delle api riguarda tutti i cittadini europei, dato che l'opera degli impollinatori sono determinanti per il funzionamento degli ecosistemi. A fine settembre, l'iniziativa dei cittadini europei intitolata "Salva le api e gli agricoltori" aveva raccolto oltre 1,2 milioni di firme. La richiesta della campagna: una riduzione dell'80% dell'uso di pesticidi sintetici entro il 2030, e una riduzione del 100% entro il 2035. La Francia assumerà a breve la presidenza di turno del Consiglio dell'Ue. Per questa ragione, l'assemblea nazionale francese ha chiesto al governo di fare della protezione delle api la "grande causa nazionale del 2022".

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