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Martedì, 19 Marzo 2024
Ambiente&Clima

Api "spie" assoldate per salvare la biodiversità (e se stesse): al via ricerca italiana

Nell'ambito della campagna "Ogni ape conta", la Coop ha promosso uno studio in collaborazione con l'Università di Bologna per far fronte al calo di impollinatori. Già installati 200 nidi e arnie in 36 aziende agricole dal Trentino alla Sicilia

Le api sono in pericolo, e la loro diminuzione sta creando gravi rischi per biodiversità e agricoltura mondiali. Per contrastare questo fenomeno occorrono azioni forti per mantenere un habitat adeguato per gli impollinatori. Ma anche attività di ricerca mirate. E' su questo doppio binario che si muove il progetto della Coop "Ogni ape conta". Un progetto che coordina le aziende agricole sue fornitrici, Conapi, l’impresa cooperativa di apicoltori più grande d’Italia (600 apicoltori e circa 110.000 alveari), LifeGate e il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna considerato punto di riferimento in Italia sullo studio degli insetti impollinatori. 

Il progetto

Il primo binario, quello della tutela della biodiversità, è già battuto da tempo: "Le 7500 aziende agricole che producono per i nostri supermercati - spiegano alla Coop - sono state sensibilizzate a destinare il 3% dei terreni coltivabili a siepi e fiori per migliorare l’habitat (è parte del capitolato sottoscritto). Inoltre, con loro abbiamo lanciato una campagna 2 anni fa sullo stop ai pesticidi eliminando altre molecole chimiche (tra le ultime 4 anche il glifosato)" che producono la moria di impollinatori. "Nel 2010 - prosegue l'azienda - Coop è stata la prima insegna ad aver bandito l’utilizzo del neonicotinoide imidacloprid come conciante delle sementi e successivamente ad aver posto limiti sia temporali che di utilizzo in generale dei neonicotinodi, molecole particolarmente tossiche per le api". Oggi, "Coop ha già all’attivo oltre 1 miliardo di api ospitate ogni anno, e con la campagna 'Ogni ape conta' intende allargare la platea delle api da proteggere e attivare al tempo stesso una opportuna attività di divulgazione nei confronti dei consumatori".

La ricerca

Per la prima volta ci si occuperà scientificamente di un altro genere di api, quelle solitarie, in particolare le osmie che non producono miele, ma svolgono l’opera fondamentale dell’impollinazione con un’efficacia di oltre il 90% di fecondazione dei fiori visitati rispetto all’ape mellifera che ha un indice decisamente più basso. Si tratta inoltre di api gentili, molto meno conosciute delle altre, in grado di muoversi in un raggio di qualche decina di metri dal loro nido, molto più ridotto rispetto al chilometro e mezzo di raggio d’azione che può arrivare a raggiungere l’ape mellifera, ma ideali per fornire un’informazione complementare a quella dell’ape da miele sullo stato di salute  del nostro eco-sistema.

Per facilitare la loro presenza sono state posizionate nelle prime 36 aziende agricole che hanno aderito (7 regioni coinvolte, dal Trentino alla Sicilia) 100 nidi costruiti con appositi criteri che le rendono luoghi privilegiati dalle osmie per nidificare (progettate dalla società Pollinature con materiali di riciclo impiegando persone con diversi tipi di disabilità). A queste si aggiungono le 100 arnie con api mellifere e la collaborazione di apicoltori e agricoltori esperti impegnati nell’attività di monitoraggio così da ottenere al termine della ricerca triennale un’informazione il più possibile completa sia sulla dinamica delle popolazioni delle osmie rilasciate che sulla presenza e livello di pesticidi nel polline raccolto da entrambe le tipologie di api.

I dati scaturiti dai due “sistemi di monitoraggio” si integreranno tra loro per avere un quadro complessivo dello stato di salute del territorio. Infatti, le api da miele ci danno un’informazione generale/complessiva sia sull’azienda agraria selezionata che sull’ambiente circostante per un raggio di volo che convenzionalmente è considerato pari 1,5 Km. Invece, i dati scaturiti dalle osmie forniscono un’informazione più puntuale sia nello spazio che nel tempo, perché il loro raggio di volo è più limitato come più breve il loro periodo di attività, però più preciso perché circoscritto all’azienda agraria oggetto del monitoraggio e durante le settimane di nidificazione delle osmie. Prezioso e insostituibile il ruolo degli apicoltori e agricoltori coinvolti; a loro spettano infatti i prelievi periodici (ogni 10 giorni circa per un mese dall’inizio della fioritura) e l’invio dei campioni per l’analisi dei dati da parte dell’Università seguendo un preciso protocollo. 

La campagna

Altrettanto importante quanto l’attività di ricerca è poi l’opera di divulgazione che si affiancherà. Così intorno al 20 maggio in occasione della “Giornata Mondiale delle Api” sugli scaffali dei 1100 negozi Coop in tutta Italia saranno in promozione il Mille Fiori Coop, il Fior Fiore di Agrumi di Sicilia e Calabria e il Fior Fiore di Tiglio, tutti mieli 100% italiani. Dalla seconda metà di giugno arriverà poi una special edition del Miele Millefiori Coop  con un QR CODE che rimanda al sito www.ogniapeconta.it corredato di  video e informazioni utili. A fine maggio sempre nei negozi Coop chi vorrà potrà acquistare le casette-rifugio per api selvatiche e altri insetti impollinatori.

Per  installarne nei posti giusti sono sufficienti poche accortezze come proteggerle dal vento e dall’umidità e porle almeno a un metro e mezzo di altezza su un albero o su un palo, preferibilmente esposte verso sud o est. Oltre alle casette si troveranno anche semi specifici per piante “amiche” degli impollinatori così da creare un habitat favorevole. Inoltre solo nella Giornata Mondiale delle Api, in circa 300 punti vendita, chi acquisterà un vasetto di miele riceverà in omaggio la maglietta della campagna “Ogni ape conta”. 

“Lavoriamo su questa campagna da tempo - dice Maura Latini, Amministratrice Delegata Coop Italia - la pandemia ci ha costretto a ritardare, ma grazie all’impegno nostro, dei nostri fornitori e degli altri partner che ci hanno seguito siamo ora in grado di annunciarla partendo appunto da un dato di fatto. 1 miliardo di api tutelate sono il primo risultato raggiunto; ora andiamo oltre per aiutare un insetto essenziale per la biodiversità e per l’agricoltura. Un ruolo importante lo svolgono anche questa volta i nostri soci e consumatori, li invitiamo a seguirci, a fare rete su un argomento che potrebbe sembrare piccolo ma è grandissimo. Da questi insetti non dipende solo il miele ma l’intera catena alimentare”
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