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Venerdì, 29 Marzo 2024
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La popolazione mondiale di asini potrebbe dimezzarsi per soddisfare la domanda cinese

Nel gigante asiatico la loro pelle è utilizzata per la produzione di una medicina tradizionale per curare l'anemia. La loro presenza nel Paese si è ridotta del 76% in meno di 30 anni e ora le importazioni mettono a rischio gli animali in diversi Stati del pianeta

Gli asini sono in pericolo con la loro popolazione mondiale che potrebbe ridursi addirittura della metà soltanto nei prossimi cinque anni.

Medicina tradizionale

Il rischio è legato alla crescente domanda proveniente dalla Cina, dove la loro pelle viene utilizzata per produrre un medicinale tradizionale chiamato ejiao, un prodotto che da migliaia di anni è ritenuto un rimedio per migliorare la circolazione sanguigna e per curare l'anemia. Nel paese il numero di questi animali è diminuito del del 76% dal 1992 e ora Pechino sta sopperendo alla domanda sempre crescente con le importazioni. Le popolazioni di asini in Brasile sono diminuite del 28% dal 2007, del 37% in Botswana e del 53% in Kirghizistan, e si teme che anche le popolazioni in Kenya e Ghana possano essere decimate dal commercio della pelle.

Sottratti alle comunità

A lanciare l'allarme un report del Donkey Sanctuary secondo cui l'attuale popolazione mondiale di asini, di 44 milioni di esemplari, potrebbe ridursi alla metà in pochi anni. Come riporta il Guardian si stima che siano necessari 4,8 milioni di capi di pelle all'anno per soddisfare la domanda di ejiao nel gigante asiatico. Il rapporto rivela anche come gli asini, molti dei quali vengono sottratti alle comunità che fanno affidamento su questi animali per il proprio sostentamento, vengono trasportati per lunghi viaggi senza accesso al cibo o all'acqua, con una percentuale di morte nei lunghi viaggi che arriva fino al 20%.

Difficoltà di riproduzione

“Le violazioni del loro benessere sono assolutamente orrende in alcuni dei luoghi in cui gli asini vengono massacrati per questo commercio”, ha denunciato Faith Burden, direttore del dipartimento di ricerca e supporto operativo del Donkey Sanctuary. Il problema della conservazione della specie nel lungo termine potrebbe diventare molto più grave. “Gli asini sono molto lenti a riprodursi, una femmina porta il suo puledro per un anno e sono molto lenti a raggiungere la maturità. I loro tassi di fertilità sono anche scarsi in condizioni di allevamento, il che significa che l'agricoltura tende ad avere problemi con la produzione di prole sufficiente per soddisfare la domanda”, ha spiegato Burden.

Trattamenti inadeuati

Per questo anche asine in gravidanza, puledri giovani e animali malati o feriti vengono macellati, e visto che lesioni e malattie spesso non influiscono sulla qualità della pelle i commercianti hanno poche ragioni per garantire un trattamento adeguato degli asini. L'associazione per questo chiede investimenti per garantire lo sviluppo di allevamenti che possano riuscire a contenere la domanda cinese, anche se a questi ritmi ci vorranno almeno 20 anni per raggiungere i livelli richiesti.

Necessità di regolamentazione

Al momento solo 18 Paesi hanno preso provvedimenti per contrastare l'industria illegale delle pelli d'asino, ma anche laddove l'uccisione degli asini è stata dichiarato fuorilegge, come in Ghana e Mali, la mancanza di regolamentazione significa che la pratica spesso continua o che gli asini vengono spediti oltre i confini per essere macellati altrove.

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