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Giovedì, 28 Marzo 2024
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La Bayer perde il ricorso, resta in Ue il bando parziale dei pesticidi neonicotinoidi

La Corte di Giustizia conferma il divieto dei prodotti ritenuti nocivi per le api, che comunque è aggirato da diverse autorizzazioni di emergenza. Greenpeace: "La protezione della natura è più importante degli interessi delle multinazionali"

La Corte di Giustizia dell'Unione europea ha rigettato l'appello della Bayer confermando così il divieto parziale dell'utilizzo di tre insetticidi ritenuti troppo dannosi per le api. Il divieto, stabilito dalla Commissione nel 2013, era stato già confermato da un'altra sentenza della Corte del 2018, contro cui la multinazionale tedesca aveva fatto ricorso, ma senza successo.

Come riporta la Reuters attraverso un portavoce la Bayer si è detta delusa dalla sentenza e ha continuato a sostenere la sicurezza dei suoi prodotti, che continuano ad essere utilizzati in altre regioni con l'applicazione di adeguate misure di mitigazione del rischio. "Il verdetto sembra consentire alla Commissione quasi carta bianca di rivedere le approvazioni esistenti sulla minima prova, che non devono nemmeno prendere in considerazione nuovi dati scientifici", ha detto il portavoce. La Commissione nel 2013 ha limitato l'uso dei neonicotinoidi, stabilendo che non possono essere utilizzati su mais, colza e alcuni cereali primaverili, ma che possono essere ancora utilizzati per altre colture, come ad esempio la barbabietola da zucchero. La sentenza di oggi riguarda tre principi attivi: imidacloprid sviluppato da Bayer CropScience, clothianidin sviluppato da Takeda Chemical Industries (4502.T) e Bayer CropScience, nonché tiamethoxam di Syngenta. Queste sostanze erano inizialmente state approvate ma poi Bruxelles ha riesaminato le approvazioni a causa di dati che dimostravano l'eccessiva perdita di colonie di api a causa dell'uso improprio di questi pesticidi. In tutta risposta Bayer aveva detto che non c'erano nuove conoscenze scientifiche sufficienti per giustificare le restrizioni, ma la Corte di Giustizia ha dato ragione all'esecutivo comunitario e ha respinto il ricorso, condannando anche l'azienda a farsi carico di tutte le spese legali di entrambe le parti.

"La Corte di giustizia ha ribadito che la protezione della natura e della salute delle persone ha la precedenza sugli interessi economici ristretti di potenti multinazionali", ha affermato Andrea Carta, stratega legale di Greenpeace. La Bayer e la Syngenta, di proprietà di ChemChina, avevano avvertito che vietare gli insetticidi significherebbe che gli agricoltori sarebbero tornati a prodotti chimici più vecchi e ne avrebbero spruzzati di più. Nonostante il divieto tra il 2013 e il 2019 sono state concesse 206 autorizzazioni di emergenza per l'uso di queste sostanze bandite nell'Ue. Per proteggere le api, la Commissione ha proposto obiettivi per ridurre della metà l'uso di pesticidi chimici nell'Ue, con un obiettivo del 20 per cento entro il 2030.

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