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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"In Europa le bottiglie delle bevande saranno tutte di plastica riciclata entro il 2030"

I produttori europei di bibite analcoliche hanno annunciato il loro piano per passare all’utilizzo di materiali riciclati o rinnovabili al 100% entro la fine del decennio

Le bibite in Europa saranno tutte vendute in bottiglie al cento per cento fatte di plastica riciclata al massimo tra dieci anni. E' l'impegno preso della Unesda Soft Drinks Europe, l’unione delle associazioni Europee delle bevande analcoliche, che vuole creare un packaging per le bibite “completamente circolare entro il 2030”. L’organizzazione, di cui fanno parte anche PepsiCo, Cocal-Cola, Danone e Nestlé, ha lanciato il progetto “Circular Packaging Vision 2030”, basato su tre pilastri: raccolta, riciclaggio e riduzione-riutilizzo. Gli obiettivi del programma saranno raggiunti in due passaggi: il primo prevede di raggiungere un utilizzo del 50 per cento di bottiglie in Pet riciclabile entro il 2025, e il secondo di arrivare al 100 per cento degli imballaggi in materiale rinnovabile entro il 2030 "dove tecnicamente ed economicamente sarà fattibile”.

Impegni superiori a quelli Ue

Ian Ellington, presidente di Unesda e vicepresidente senior di PepsiCo Europe, ha dichiarato: "Il nostro obiettivo è che il packaging delle bevande raggiunga la piena circolarità e sia riconosciuto come una risorsa in un’economia circolare". "Crediamo che il packaging sia una risorsa che non dovrebbe mai essere sprecata e stiamo intraprendendo numerose azioni per raggiungere la piena circolarità e sostenere l'agenda europea per accelerare la transizione verso un'economia verde", ha aggiunto. Il nuovo impegno dell’Unesda va oltre gli attuali requisiti normativi dell'Ue. Infatti, la direttiva sulle materie plastiche monouso, adottata nel 2019, impone alle aziende di integrare almeno il 25% del materiale riciclato nelle bottiglie di plastica entro il 2025, fino al 30% entro il 2030 per tutte le bottiglie di bevande. Ma secondo l’associazione bisogna raggiungere obiettivi più elevati e per farlo sono necessari ulteriori sforzi da parte dei politici in settori come la raccolta e il riciclaggio dei rifiuti, nonché la riduzione e il riutilizzo. "Stiamo andando ben oltre quello che ci dice la legislazione", ha rivendicato Nicholas Hodac, segretario generale di Unesda, ammettendo che gli obiettivi del settore sono anche in parte legati al sostegno alle politiche attuate a livello Ue e nazionale.

Serve un mercato funzionante

"Ciò di cui abbiamo bisogno è un mercato unico ben funzionante per gli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. E abbiamo bisogno dell'accesso ai materiali secondari. Questo è un settore in cui la Commissione europea può intervenire perché ci sarà molta concorrenza per il materiale riciclato", ha spiegato Hodac, avvertendo che senza tutto questo "sarà molto più complicato" raggiungere gli obiettivi prefissati. Come spiega Euractiv, ottenere l'accesso a quantità sufficienti di plastica riciclata di qualità è effettivamente diventato un problema per l'industria delle bevande. Anche quando le bottiglie in Pet sono raccolte in sacchetti di raccolta separati, spesso finiscono per essere mescolate con altri rifiuti di plastica, che possono contenere sostanze chimiche tossiche oggi vietate in Europa. "Quello che non vogliamo è che i materiali che per noi sono di ottima qualità non vengano contaminati o sprecati”, ha spiegato Hodac, che è rimasto vago sulle cifre che serviranno per implementare il nuovo piano dell’organizzazione.

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