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Giovedì, 25 Aprile 2024
Equilibri difficili

Niente caccia pasquale ai conigli, la Nuova Zelanda vuole sterminarli con un virus

Questi animali sono considerati parassiti nocivi per l'agricoltura. Ne vengono uccisi a migliaia in questo periodo, ma quest'anno sarà impossibile sparare. Si pensa di eliminarli con una malattia

Reputati come parassiti e alla stregua di una vera e propria "peste". È in questa maniera che vengono visti i conigli in Nuova Zelanda. Un'immagine ben diversa da quella dei coniglietti di cioccolato diffusi da tanti marchi per la Pasqua. Proprio in questo periodo nello Stato del Pacifico ci si dedica alla caccia di questi animali, per controllare la loro espansione incontrollabile. Si tratta di una forma di abbattimento annuale, che quest'anno però è stato annullato. Un problema non da poco, secondo gli amministratori locali, visti i danni che questi animali provocano all'agricoltura. Come ha spiegato il quotidiano britannico The Guardian, un consiglio rurale locale sta cercando altri metodi per arginarli.

Specie invasiva

La moltiplicazione di conigli selvatici ha avuto un vero e proprio boom nella regione di Otago, collocata nell'area sud-orientale dell'Isola Meridionale, al punto che un portavoce del consiglio regionale ha parlato di proporzioni da "peste". I conigli sono una specie "straniera", perché sono stati introdotti in Nuova Zelanda nel 1800, invadendo in particolare la regione di Central Otago, minacciando in modo significativo sia la biodiversità che l'agricoltura. Da qui nasce la tradizione della Great Easter Bunny Hunt (Grande caccia al coniglio pasquale). Lo scorso anno in tutto il Paese ne erano stati uccisi 12mila. L'iniziativa era stata reintrodotta nel 2021, dopo gli stop susseguitesi dal 2017 per varie ragioni, inclusa la pandemia. Per l'occasione la caccia era stata estesa dalle consuete 24 ore a quasi due giorni consecutivi, comprese le ore notturne. Per chi ne uccide di più è previsto anche un trofeo. Nel 2021 aveva vinto il gruppo ribattezzato Overkill, con un totale di 1.185 abbattimenti.

Il computo dei danni

A causa di rischi di incendio e problemi di salute e sicurezza, la caccia pasquale del 2023 è stata annullata. Con giubilo da parte di questi animali, che nel frattempo continuano a moltiplicarsi. "Densità fino a 16 conigli per chilometro quadrato sono state registrate in alcuni punti durante il monitoraggio del conteggio notturno del consiglio regionale di Otago", ha affermato il consiglio locale in una nota. "I conigli hanno un impatto sui pascoli e sui raccolti con solo 10 conigli che divorano l'equivalente di ciò che richiede una pecora". I costi sono stati calcolati dal ministero dell'industria primaria in circa 50 milioni di dollari neozelandesi (oltre 28 milioni di euro) per la sola perdita di produzione, a cui vanno aggiunti altri 25 milioni di dollari locali per il controllo diretto dei parassiti.

Virus importato

Venuta a mancare la possibilità di caccia, il consiglio di Otago ha valutato un'altra opzione: il virus della malattia emorragica del coniglio (Rhdv). Nel 1997 un ceppo del virus era stato importato per la prima volta in maniera illegale in Nuova Zelanda, sterminando le popolazioni di conigli. All'inizio del 2018 un altro ceppo dalla Coreano è stato importato, stavolta in maniera legale. Col passare del tempo perì i conigli si sono adattati al virus, diventando sempre più immuni. I consiglieri di Otago stanno provando a convincere il governo nazionale sulla fattibilità di rimuovere Rhdv dalla "lista di organismi indesiderati" per la biosicurezza, per poterlo reintrodurre sul territorio in maniera legale. Più in generale il governo locale ha creato un piano d'azione sui conigli, assumendo due dipendenti appositamente per guidare i programmi per la loro eradicazione. I conigli sono stati inoltre "premiati" in maniera ufficiale come "parassita del mese". Il rischio è di passare dalla difficile gestione di animali "stranieri" all'altrettanto complessa gestione di un virus "importato".

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