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Giovedì, 25 Aprile 2024
Ambiente&Clima

"Il consumo di carne sta indebolendo il pianeta, il G20 punti sulla transizione alimentare"

L'appello della Lav ai grandi della Terra che nel Summit discuteranno anche importanti temi ambientali: "La filiera non è sostenibile, produce più emissioni delle centrali a carbone"

"Il consumo di carne sta consumando il Pianeta", per questo serve puntare su una “transizione alimentare”. È l'appello che arriva dalla Lav, la Lega anti vivisezione, in occasione dell'incontro dei ministri dell'ambiente del G20 di Napoli, in programma da oggi al 24 luglio, che cercherà di dare risposte concrete e lungimiranti all'emergenza climatica In questa sfida. In questa sfida, ricorda la Lav, gioca un ruolo decisivo il consumo di carne che, con gli innumerevoli impatti ambientali e di sfruttamento delle risorse del suo ciclo di 'produzione', ha visto aumenti esponenziali negli ultimi decenni, in particolare tra i Paesi del G20.

"Se analizziamo l'intero ciclo di vita della carne, ovvero ne misuriamo gli impatti ambientali in tutte le fasi, dalla produzione di foraggio per gli animali fino al consumo alimentare, otteniamo una misura chiara dell'assoluta insostenibilità di questa filiera: per il solo consumo nazionale annuo italiano parliamo di circa quaranta milioni di tonnellate di gas serra associate a quella filiera. Una quantità equivalente alle emissioni di tutte le centrali a carbone italiane, negli anni di maggiore impiego di quella fonte. Un poter climalterante enorme. Anche il consumo di risorse, tutt'altro che inesauribili, è insostenibile", dichiara la Lav.

Il 3 marzo scorso, nell'ambito di una riflessione sulla transizione ecologica durante la Conferenza preparatoria della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani affermava che "la proteina animale richiede 6 volte l'acqua della proteina vegetale, a parità di quantità, e allevamenti intensivi che producono il 20% della CO2. Allora modificando un modello di dieta aumentando le proteine vegetali avremmo un co-beneficio migliorando la salute pubblica". Il concetto di transizione alimentare, come parte fondamentale e ineludibile di una vera transizione ecologica, secondo gli animalisti emerge dalle parole del ministro, che "si è contraddetto in momenti successivi, ma che riteniamo essere pienamente consapevole - anche in quanto scienziato - della necessità di un deciso cambiamento del sistema alimentare, per il contrasto alle visibili mutazioni climatiche, alla distruzione di ecosistemi e habitat e per garantire cibo accessibile e sostenibile per tutti. Non ultimo anche per gli 8 miliardi di animali confinati negli allevamenti intensivi".

"Chiediamo che il Ministro Cingolani, che presiederà gli incontri del G20 partenopeo, si faccia coraggioso portavoce dell'ormai innegabile urgenza di una presa di posizione forte e decisa che favorisca la vera transizione ecologica, basata anche su un cambiamento profondo e ampio del sistema alimentare, che orienti produzione e consumi verso le proteine vegetali", dichiara la Lav. "L'educazione e l'informazione sull'unico sistema alimentare davvero sostenibile, quello 100% vegetale, la progressiva rimozione e ri-direzione dei finanziamenti pubblici alla zootecnia, l'attivazione di leve fiscali - come una 'meat tax' - che armonizzino il?prezzo della carne con reali costi ambientali e sanitari che genera, sono passi necessari e urgenti di cui i decisori politici nazionali e internazionali si devono fare carico. Il G20 di Napoli può essere il primo ed efficace passo verso la salvezza (ormai in forse) del Pianeta", conclude l'associazione.

Fonte: AdnKronos

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