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Sabato, 20 Aprile 2024
Ambiente&Clima

Accordo tra Eni e consorzio italiano biogas per la valorizzazione del biometano

Sarà prodotto partendo da effluenti zootecnici, sottoprodotti dell'agro-industria e colture di integrazione

Eni e Consorzio Italiano Biogas (Cib) hanno firmato un accordo volto a promuovere la produzione di biometano avanzato derivante da effluenti zootecnici, sottoprodotti dell'agro-industria e colture di integrazione, e il suo utilizzo nel settore dei trasporti, nonché la creazione congiunta di nuove opportunità per le imprese socie del Consorzio attraverso l'avvio di iniziative imprenditoriali da sviluppare in partnership.

L'accordo, che si inquadra nell'ambito della promozione dei principi dell'economia circolare nella produzione energetica, è stato firmato da Giuseppe Ricci, Eni Chief Refining & Marketing Officer, e dal presidente del Consorzio Italiano Biogas, Piero Gattoni, alla presenza del Ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio. In base all'intesa, la collaborazione tra Eni e il Cib si concretizzerà con l'istituzione di un tavolo di lavoro e di studio che si riunirà periodicamente per valutare e definire le modalità di interazione più efficienti e convenienti per le parti.

L'accordo prevede di approfondire con gli associati iniziative commerciali e industriali attraverso un sistema che, partendo dal biogas prodotto attualmente e già utilizzato per produrre energia elettrica e termica, lo raffini per renderlo utilizzabile come carburante per autotrazione, nella forma di gas compresso oppure di gas naturale liquefatto. L'accordo, nel prevedere un quantitativo obiettivo di ritiro da parte di Eni di circa 200 milioni di metri cubi di biometano producibile dalle aziende consorziate CIB, rafforza e consolida l'utilizzo del metano generato e prodotto nei processi agricoli e zootecnici, con i vantaggi derivanti dalle minori emissioni in atmosfera e dal rafforzamento della competitività del settore primario.

Il biometano rappresenta una risorsa energetica utile, che si affianca all'utilizzo dei combustibili e dei carburanti di origine fossile contribuendo alla riduzione delle emissioni di gas serra e degli altri contaminanti, e costituisce inoltre un elemento di sviluppo economico e industriale sul territorio attraverso la valorizzazione delle filiere industriali e dei settori dell'agricoltura e dell'agroalimentare. Le agroenergie rappresentano una fonte fondamentale di integrazione al reddito delle imprese agricole, e puntare in questo senso sulla produzione di biocarburanti avanzati è un segnale di attenzione importante verso un settore che ha investito negli ultimi anni oltre 4 miliardi di euro e creato 12.000 posti di lavoro.

"Il comparto del biogas e del biometano è una realtà fondamentale per l'agricoltura italiana, sulla quale occorre investire puntando su tecnologia e ricerca. L'accordo tra il Consorzio Italiano Biogas e l'Eni può rappresentare una spinta concreta verso l'innovazione e in favore della tutela dell'ambiente. Dall'agricoltura, che è un settore primario della nostra economia, può partire un'importante sfida che va verso il futuro e verso un'energia più pulita e più verde", sottolinea Gian Marco Centinaio, Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo.

Attraverso questo accordo, rileva Giuseppe Ricci, Chief Refining & Marketing Officer di Eni, il gruppo petrolifero italiano, "compie un altro importante passo nell'applicazione dei principi dell'economia circolare alla produzione energetica, una leva strategica nella transizione verso un'energia decarbonizzata e sempre più sostenibile. Un percorso che ha visto l'azienda realizzare progetti di grande importanza, come la prima conversione al mondo da raffineria tradizionale in bioraffineria e la realizzazione della tecnologia waste to fuel, che prevede l'impiego della frazione organica dei rifiuti urbani per generare un olio da utilizzare nella produzione di biocarburante per il trasporto marittimo". "L'accordo congiunto con Eni testimonia come il biometano, molecola particolarmente flessibile, sia destinato ad avere un ruolo importante nella transizione energetica in corso", sottolinea Piero Gattoni, il presidente del CIB.

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