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Venerdì, 19 Aprile 2024
Ambiente&Clima

"I fiumi italiani rischiano l'invasione di pesci alieni", scienziati e ambientalisti contro il governo

Il Consiglio dei ministri ha dato l'ok alla modifica del regolamento sui limiti all'introduzione di specie ittiche 'straniere'. Coro di proteste: "A rischio la biodiversità"

Le decisione del governo di indebolire i limiti all'introduzione di specie ittiche aliene nelle acque italiana "potrebbe mettere a gravissimo rischio la biodiversità" di fiumi e laghi. E' quanto sostiene un vasto fronte di organizzazioni ambientalistiche e scientifiche nella lettera inviata al ministro dell'Ambiante Sergio Costa.

Il nuovo regolamento varato dal governo dispone che, in presenza di motivate ragioni di interesse pubblico, il ministero dell'Ambiente possa derogare al divieto di reintroduzione, introduzione e popolamento in natura di specie e popolazioni non autoctone nel territorio italiano, sulla base sia di studi che evidenzino l'assenza di effetti negativi sull'ambiente, sia di appositi criteri, che lo stesso ministero dovrà adottare entro il termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore del provvedimento.

Un provvedimento contro cui si sono espressi, tra i tanti, il Wwf e le organizzazioni scientifiche Cirf (Centro italiano per la riqualificazione fluviale), Aiiad (Associazione italiana ittiologi acque dolci) e Shi (Societas herpetologica italica). "Ci si chiede quali siano gli 'imperativi motivi di interesse pubblico' - si legge in una nota della Shi - Il provvedimento ignora la letteratura scientifica mondiale che indica le immissioni di ittiofauna alloctona (aliene, ndr) come una delle principali minacce, a livello globale, per gli ecosistemi acquatici e per molte specie minacciate".

Inoltre, secondo Shi, la misura rischia di aprire una "procedura di infrazione" da parte dell'Ue, poiché violerebbe la direttiva Habitat. "La nostra società scientifica - conclude la Shi - si appella al ministro dell'Ambiente perché tutto questo venga scongiurato, a tutela della fauna nel suo complesso e delle 41 specie di pesci autoctoni, 13 delle quali endemiche, tuttora presenti nelle acque interne italiane, di numerose specie di anfibi endemici, di innumerevoli specie di invertebrati e della conservazione della Natura italiana nel suo complesso".

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