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Venerdì, 19 Aprile 2024
Ambiente&Clima

L'81% degli habitat naturali è a rischio. L'allarme degli esperti e l'appello del Wwf: "Cambiare direzione"

Nel mirino anche la politica agricola Ue che continua a sovvenzionare l'agricoltura intensiva, ritenuta responsabile della perdita di biodiversità. Occhi puntati sul Parlamento europeo, che deciderà il futuro dei controversi aiuti al settore

La gran parte delle aree protette in tutta Europa si trova in cattive condizioni e gli habitat naturali delle specie selvatiche continuano a perdere terreno. È quanto afferma l’ultimo rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente sullo stato di conservazione della natura nell’Ue. L’80% degli habitat naturali soffrono per una serie di fattori collegati principalmente all’agricoltura intensiva, ancora oggi destinataria di importanti finanziamenti tramite i fondi Pac (politica agricola comune). A farne le spese non sono solo le aree verdi, ma anche le specie che le abitano. 

Solo il 15% degli habitat godono un buono stato di conservazione, a fronte di un 81% che soffre di condizioni “scadenti o cattive”, mentre sul rimanente 4% non vi sono abbastanza elementi per fare una valutazione. Oltre il 50% degli habitat dunali, torbiere e paludi presentano un cattivo stato di conservazione, notano gli esperti. Il rapporto, riferito al quinquennio 2013-2018, indica segnali negativi rispetto al periodo della precedente rilevazione, con le zone protette in cattivo stato aumentate del 6%.

Virginijus Sinkevicius, il commissario europeo all’Ambiente sostiene che tale tendenza “mostra molto chiaramente che stiamo ancora perdendo il nostro sistema di supporto vitale” agli habitat e alle specie selvatiche. “Abbiamo urgente bisogno di mantenere gli impegni nella nuova strategia dell'Ue sulla biodiversità - ha aggiunto - per invertire questo declino a beneficio della natura, delle persone, del clima e dell’economia”. Tra le contromisure in discussione ci sono una serie di riforme Ue che potrebbero compensare gli agricoltori per intraprendere pratiche di produzione a difesa dell’ambiente. Tra le proposte più note c’è la strategia Farm to Fork, “dalla fattoria alla tavola”, all’interno del Green Deal europeo.

Ma in tanti fanno notare che la vera partita in difesa dell’ambiente e della biodiversità si gioca con la riforma della Pac, in discussione questa settimana al Parlamento europeo. Jabier Ruiz, rappresentate Ue del Wwf,  ammette che “allo stato attuale, il futuro della Pac sembra oscuro”. “Né il Consiglio né il Parlamento sembrano preoccuparsi delle crisi climatiche e della biodiversità - afferma l’attivista - mentre vengono eliminate le condizioni ai sussidi agricoli a favore di scappatoie di greenwashing”, sostiene con riferimento all’ecologismo di facciata dietro al quale si nasconde il mantenimento dello status quo. “I responsabili politici devono tirare il freno d’emergenza e cambiare direzione prima che sia troppo tardi”, conclude Ruiz.

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