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Venerdì, 29 Marzo 2024
La scelta

In Olanda la prima città al mondo a vietare la pubblicità della carne

Ad Harleem il divieto, operativo dal 2024, riguarderà spazi e trasporti pubblici. Il settore degli allevamenti minaccia querele per violazione della libertà di espressione

Sarà una città olandese a diventare la prima al mondo a vietare la pubblicità della carne. La misura, che intende supportare la riduzione dei consumi e le emissioni di gas serra, riguarderà gli autobus, le pensiline e gli schermi presenti nei dintorni o all'interno dei trasporti pubblici. A lanciare l'iniziativa è Haarlem, cittadina a ovest di Amsterdam, che applicherà il divieto a partire dal 2024.

L'amministrazione locale ha adottato questa scelta dopo che la carne è stata inserita in un elenco di prodotti che contribuiscono alla crisi climatica. Secondo studi recenti, un terzo di tutte le emissioni di calore del pianeta derivano dalla produzione alimentare globale. Il solo bestiame è responsabile di inquinare il doppio rispetto alla produzione di frutta e verdura. Tra i fattori che aggravano la situazione c'è l'abbattimento delle foreste necessarie al pascolo, nonché i fertilizzanti necessari per i mangimi, i quali essendo ricchi di azoto inquinano aria ed acqua. Inoltre vacche e maiali producono metano in grandi quantità, incrementando i gas serra.

A redigere la mozione per vietare gli spot della carne è stato Ziggy Klazes, consigliere comunale del partito GroenLinks (Sinistra Verde). Ha dichiarato che quando l'aveva proposta non sapeva che la città sarebbe stata la prima al mondo ad applicare una misura di questo tipo. "Non ci occupiamo di ciò che le persone cucinano e arrostiscono nella loro cucina; se le persone vogliono continuare a mangiare carne, bene... ma non possiamo dire alle persone che c'è una crisi climatica e incoraggiarle a comprare prodotti che sono parte della causa" ha dichiarato Klazes al canale radiofonico Haarlem105.

Non sono mancate polemiche e proteste, in particolare dai rappresentanti del settore degli allevamenti e della lavorazione dei prodotti derivati, che accusano il Comune di stare "esagerando nel dire alla gente cosa è meglio per loro". Il divieto, che non si limita solo alla carne, ma riguarda anche i voli per le vacanze e le auto che funzionano con combustibili fossili, sarà operativo dal 2024 a causa dei contratti esistenti con le aziende che vendono i prodotti “oscurati”. All'interno del consiglio comunale di Haarlem, che conta 160mila abitanti, c'è chi si è opposto alla decisione, sostenendo che essa limita la libertà di espressione.

"È notevole che il comune di Haarlem stia organizzando una grande campagna di affissione di manifesti per dire che ad Haarlem puoi essere te stesso e amare chi vuoi, ma se ti piace la carne invece dell'erba tenera, 'la brigata dei partigiani' verrà a dirti che sei completamente sbagliato", ha affermato Sander van den Raadt, leader del gruppo Trots Haarlem, facendo riferimento al sostegno del governo locale ai diritti LGBT+. Ad opporsi anche il partito di destra Bvnl, che ha definito la decisione una "violazione inaccettabile della libertà imprenditoriale" e ha detto che "sarebbe fatale per gli allevatori di suini". "Vietare le pubblicità per motivi politici è quasi dittatoriale", ha evidenziato Joey Rademaker, consigliere locale del partito.

Secondo alcuni accademici il divieto potrebbe violare la libertà di espressione e portare a cause legali intentate dai protagonisti del settore, uno dei più floridi nei Paesi Bassi, dove secondo Statistics Netherlands circa il 95% delle persone mangia carne, ma più della metà non lo fa tutti i giorni. Una ricerca di Greenpeace ha calcolato che, al fine di raggiungere l'obiettivo dell'Ue di emissioni nette zero entro il 2050, il consumo di carne deve essere ridotto a 24 kg per persona all'anno, mentre la media attuale è di 82 kg. In Olanda si ferma a 75,8 kg, ma il Paese risulta il maggior esportatore di carne dell'Ue.

La misura fa seguito a quelle adottate da Amsterdam e L'Aia, che hanno già vietato le pubblicità dell'industria aeronautica e dei combustibili fossili. La carne di manzo è quella che produce più emissioni di gas serra, tra cui il metano. Non è ancora chiaro se anche la carne prodotta “in modo sostenibile” sarà inclusa nel divieto di pubblicità. La decisione si inserisce in un periodo ad altissima tensione sulle questioni agricole, dopo che il governo guidato da Mark Rutte ha varato un piano di riduzione delle emissioni, volto a tagliare drasticamente alcune attività, in particolare quelle connesse agli allevamenti intensivi. Dopo mesi di proteste, condotte con trattori, blocchi stradali, scarichi di letame e la comparsa di una bandiera nazista, il ministro dell'agricoltura si è dimesso, reputandosi non adatto a gestire una crisi di tale portata. La scelta di Harleem potrebbe accendere nuove micce nel campo minato della transizione ecologica.

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