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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ambiente&Clima

Nitrati nell'acqua da fonti agricole, l'Ue mette sotto accusa l'Italia

La Commissione europea ha avviato una procedura contro il nostro Paese reo di non aver fatto passi avanti per impedire l'inquinamento idrico causato dalle attività del settore dell'agricoltura

La Commissione europea ha invitato l'Italia a ovviare a un'insufficiente protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole. Se non ci saranno azioni nei prossimi due mesi da parte del governo, l'Ue potrebbe portare il caso davanti alla Corte di giustizia.

La legislazione europea sui nitrati è una delle pietre miliari della normativa Ue sulle acque, che ha lo scopo di ridurre l'inquinamento idrico causato o indotto dai nitrati provenienti da fonti agricole e di prevenire un ulteriore inquinamento. Per conseguire tale obiettivo, la direttiva sui nitrati prevede diverse azioni e misure che gli Stati membri devono elaborare e attuare, tra cui il monitoraggio delle acque, la designazione delle zone vulnerabili ai nitrati e l'istituzione di codici di buone pratiche agricole e programmi d'azione.

L'Italia non ha designato le zone vulnerabili ai nitrati, non ha monitorato le proprie acque e non ha adottato misure supplementari in una serie di regioni interessate dall'inquinamento da nitrati. Per questo, la Commissione ha avviato una procedura d'infrazione che potrebbe portare a sanzioni a carico del Bepaese. L'atto formale di oggi è stato l'invio di una lettera di costituzione in mora che dà due mesi di tempo all'Italia per rispondere. Se la replica non soddisferà le richieste Ue, Bruxelles andrà avanti con la procedura.

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