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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Record di lupi in Italia: "la convivenza con gli umani è possibile"

Circa 3.300 esemplari tra gli Appennini e le Alpi, ma potrebbero espandersi ancora. Riduzione dell'agricoltura di montagna e spopolamento le ragioni di questo boom

Sempre più lupi tra le montagne italiane, con l'ultimo censimento dell'Ispra che calcola circa 3.300 esemplari tra gli Appennini e le Alpi. Si tratta di un vero e proprio record, ottenuto anche grazie al declino dell'agricoltura in queste aree e allo spopolamento delle zone interne. Questo carnivoro ha ancora margini di espansione, in particolare sull'arco alpino, come sottolinea Luigi Boitani, biologo dell'Università di Roma.

I numeri

Intervistato dall'Agi, l'esperto di questa specie traccia un quadro della situazione: "I numeri dati da Ispra producono una forchetta tra i 3.000 e i 3500 esemplari, sulle Alpi sono un po' meno di mille e il resto sono sugli Appennini. I lupi aumentano perché in Italia c'è molto da mangiare, con cinghiali, cervi e caprioli che proliferano, qualche animale domestico (ma non tanti) e molti rifiuti. In generale sono aumentati gli animali selvatici nel loro complesso, perché è diminuita l'agricoltura di montagna". Secondo Boitani, sulle Alpi potrebbe concentrarsi un incremento ulteriore della popolazione di questo predatore, dato che ci sono molte zone dove ancora non è apparso. Saturo invece l'Appennino, dove non ci sarebbe margine per un ulteriore aumento.

Condizioni cambiate

La vita del lupo è mutata radicalmente a partire dalla metà degli anni '70, quando ha rischiato l'estinzione perché considerata una specie nociva. Scomparso dalle Alpi e con appena un centinaiuo di esemplari sugli Appennini, il governo dell'epoca corse ai ripari, togliendo il lupo dalle specie nocive, vietandone la caccia e l'uso di bocconi avvelenati. Pochi anni dopo, venne considerato "specie integralmente protetta", con la popolazione che ha ripreso lentamente a crescere negli anni '80 e con un vero e proprio boom nel decennio successivo.

Convivenza possibile

Secondo Boitani, una convivenza tra uomo e lupo oggi è possibile. "La maggior parte della gente vive nelle città, quindi il lupo e' un fantasma. Poi ci sono quelli più a stretto contatto, che vivono in centri più isolati", sottolinea il biologo, reputando sovrastimato l'impatto sugli allevamenti. "Che il lupo si mangi le pecore è una realtà, ma da noi sono pochissime ormai le greggi. Certo, localmente ci possono essere momenti di frizione fortissima ma perché molti si sono abituati a lasciare gli animali liberi, sperando di ritrovarli tutti vivi”, sottolinea. Secondo l'esperto, con questo carnivoro bisogna mettere in atto azioni che costano tempo e lavoro e guardare ai metodi del passato, quando si usciva con cani pastori e greggi più piccoli, integrando poi con attrezzature moderne come le reti elettriche e un maggior numero di persone che si occupino del bestiame. Con questi accorgimenti, secondo Boitani, i problemi verrebbero quasi azzerati.

La Svezia sceglie la mattanza

Non la pensa allo stesso modo la Svezia, che sarebbe pronta ad effettuare una vera e propria strage, a causa dell'aumento di conflitti con gli esseri umani. Il Paese scandinavo calcola di doverne ammazzarne circa duecento, dato che provocherebbero ansia sociale alle persone che vi entrano in contatto e al bestiame. Secondo Boitani, invece, proprio questo animale rappresenta una specie utile per combattere i danni all'agricoltura provocati dagli ungulati, visto che tra le sue prede ci sono cinghiali e cervi.

Cultura e tradizione

A motivarne la protezione ci sarebbero anche ragioni legate alle tradizioni, essendo un “elemento centrale della nostra cultura, come dimostra il fatto che sia stato eletto a simbolo di alcune città, tra cui la capitale Roma", evidenzia. “Tra l'altro hanno anche un ruolo sul piano economico, basta pensare ai 2 milioni di visitatori del Parco nazionale d'Abruzzo che vanno lì per vedere l'orso e il lupo" sottolinea il biologo. Infine, sarebbe cambiata la percezione delle persone verso questo carnivoro: "Secondo un recente sondaggio il 95% degli italiani lo considera intoccabile, quasi sacro", conclude Boitani.

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