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Martedì, 16 Aprile 2024
Ambiente&Clima

"Piantare mandorli e ciliegi al posto degli ulivi in Puglia", la richiesta di Coldiretti contro la Xylella

L'organizzazione degli agricoltori chiede alla Regione di utilizzare i 30 milioni di euro del piano anti-batterio per gli impianti di specie più resistenti, tra cui anche vite e fico

Piantare mandorli e ciliegi al posto degli ulivi nella aree colpite dalla Xylella in Puglia. Coldiretti torna a battere i pugni per ottenere in tempi rapidi il via libera all'impianto di coltivazioni considerate più resistente al patogeno che ha messo in ginocchio un pezzo dalla produzione olivicola italiana.

"E' auspicabile stringere i tempi per la deroga Ue all'impianto di mandorlo in area infetta da Xylella fastidiosa per garantire la necessaria diversificazione colturale e non condannare le province di Lecce, Brindisi e Taranto a una monocoltura, con il rischio che un virus alieno azzeri il patrimonio produttivo del territorio, come già avvenuto con la Xylella che ha azzerato il 40% del patrimonio produttivo della regione Puglia", dice Coldiretti in una nota. Un messaggio rivolto all'Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia, che, dice l'organizzazione degli agricoltori, "ha la facoltà di derogare al divieto di impianto delle piante ospiti della Xylella fastidiosa nell'area dichiarata infetta".

A sostenere questo tipo di operazione ci sarebbero le "evidenze scientifiche già documentate dal Cnr di Bari alla Regione Puglia nel 2018", che hanno evidenziato che la presenza del batterio risulta in media inferiore all'11% su mandorli e ciliegi. "Questo dato confrontato con quanto ottenuto nelle tesi con piante di olivo, con la media di piante infette del 74,43%, indica una percentuale significativamente più bassa di infezione di mandorli e ciliegi", continua Coldiretti. Anche la vite e il fico sono più resistenti e potrebbero essere inseriti in un piano che utilizzi "al meglio i 25 milioni di euro messi a disposizione verso altre colture dal Piano anti Xylella", del governo e "dare una iniezione di risorse alla ricerca con i 20 milioni di euro da destinare agli studi scientifici e alla sperimentazione per ricostruire al meglio il patrimonio produttivo e paesaggistico", della Puglia, conclude Coldiretti.

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