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Giovedì, 25 Aprile 2024
Ambiente&Clima

'Portare' il mare in città per spiegare l'importanza di tutelarlo, al via il progetto "Oceano e Clima"

Attraverso murales e video divulgativi si sosterranno gli obiettivi dell'inquinamento zero, del ripristino della biodiversità marina e di una blue economy sostenibile

Il mare non bagna certo tutte le città italiane, ma in alcune di esse ci verrà 'portato', almeno virtualmente, per diffondere la consapevolezza dell'importanza di tutelarlo. È questo lo scopo del progetto “Oceano e Clima” realizzato da dall’onlus Worldrise, a cui ha aderito anche la Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Lungo le strade di diverse città italiane (Bari, Brancaleone Marina, Chioggia, Firenze, Malfa, Marina di Ravenna, Milano e Sassari), si svilupperà un percorso interattivo con 10 murales a tema marino e 10 video divulgativi che sveleranno le risposte concrete alla crisi climatica e ambientale del nostro tempo.

L'esecutivo comunitario ha espresso la propria voce all’interno di questo cammino artistico, raccontando in uno dei video le azioni concrete che l’Ue sta mettendo in atto per salvaguardare la salute degli oceani da minacce come lo sversamento di rifiuti e agenti chimici o la pesca intensiva. Gli obiettivi dell'inquinamento zero, del ripristino della biodiversità marina e di una blue economy sostenibile sono alcuni dei traguardi che si inseriscono nel quadro delle priorità del Green Deal. “Per proteggere i nostri oceani, dobbiamo contrastare il cambiamento climatico, invertire la perdita di biodiversità e inserire le nostre economie su un percorso sostenibile e non inquinante. Dopotutto, solo un oceano sano può assicurare un pianeta sano per il benessere e la prosperità di tutti, di tutti noi”, ha affermato Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo della Commissione europea per il Green Deal, in occasione dell’International Ocean Governance Forum. L’Unione europea si è impegnata a fare la sua parte per l'obiettivo della tutela del 30 per cento dei mari entro il 2030 e la promozione di una crescita economica sostenibile che tenga conto delle risorse che la natura ci offre, garantendo così alle future generazioni una risposta concreta alle sfide climatiche e ambientali dei prossimi anni.

La “Strategia dell'Ue sulla biodiversità per il 2030”, ha proprio l’obiettivo di proteggere almeno il 30 per cento degli oceani e dei mari entro il 2030 e di riqualificare le coste in stato di degrado. Un traguardo a cui saranno destinati ben 20 miliardi di euro all’anno, garantiti da fondi europei, nazionali e privati. L’Ue darà priorità a soluzioni a somma positiva quali l'energia marina e l'eolico in mare per consentire anche la rigenerazione degli stock marini e incrementare gli utili annuali dell'industria dei prodotti ittici di oltre 49 miliardi di euro. Il 12 maggio la Commissione ha anche adottato il piano d’azione "Azzerare l'inquinamento atmosferico, idrico e del suolo” entro il 2050. Non solo l’inquinamento è la principale causa ambientale dello sviluppo di malattie mentali e fisiche e di morti premature, ma riduce drasticamente la capacità degli ecosistemi di reagire al cambiamento climatico. Per questo, tra gli obiettivi previsti dal piano rientra la riduzione del 50 per cento dei rifiuti plastici in mare e del 30 per cento delle microplastiche nell’ambiente, prevedendo una revisione delle norme relative alla qualità delle acque dell'Ue.

C'è poi anche il nuovo approccio proposto dalla Commissione alla cosiddetta “blue economy”, vale a dire tutte le industrie e i settori economici connessi agli oceani, ai mari e alle coste: dalla marina mercantile al turismo costiero, fino alla pesca, all’energia offshore e alla biotecnologia. Tutte fonti essenziali di cibo, salute e tempo libero che occupano direttamente 4,5 milioni di persone e generano un fatturato di oltre 650 miliardi di euro. L’Ue opera affinché questi settori strategici riducano in modo significativo il proprio impatto ambientale e climatico, contribuendo piuttosto con energie rinnovabili, imballaggi senza plastica, alimenti a basso impatto, al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo. La transizione verde della blue economy sarà favorita dal nuovo Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura.

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