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Giovedì, 25 Aprile 2024
Ambiente&Clima

Allarme inquinamento, microplastiche anche nella frutta e verdura che mangiamo

Tramite le acque reflue, usate per irrigare, questi materiali verrebbero assorbiti dalle coltivazioni rischiando di essere assorbite dagli ortaggi che finiscono sulle nostre tavole

La plastica, di cui stiamo riempiendo il pianeta, è sempre di più uno dei principali fattori di inquinamento, al punto tale che potremmo starne mangiando più di quanto non pensiamo. Questo perché le microplastiche, particelle di questo materiale fino a 5 millimetri di lunghezza che sono ormai parte degli ecosistemi marini e non solo, potrebbero spesso essere anche nella frutta e nelle verdure che mangiamo.

Lo studio

L'allarme arriva da uno studio pubblicato sulla rivista Nature Sustainability e condotto dagli esperti dell'Accademia Cinese delle Scienze (CAS), che hanno osservato la presenza di sostanze inquinanti non solo nelle radici, ma anche nelle parti commestibili del raccolto. "La maggior parte di queste microplastiche viene emessa nell'ambiente terrestre e si accumula in grandi quantita' nel suolo, mentre le particelle secondarie si formano dalla degradazione della plastica", spiega Luo Yongming, docente presso l'Istituto Yantai di ricerca sulla zona costiera (YIC) e presso l'Istituto di Scienze del suolo di Nanjing della CAS.

Acque reflue

Secondo l'esperto anche le acque reflue possono contenere microplastiche, e rappresentano un'importante fonte di acqua per l'irrigazione agricola, ma le questioni legate all'assorbimento da parte di piante coltivate è stato spesso trascurato, dato che si riteneva che le particelle maggiori di 50 nanometri fossero troppo grandi per passare attraverso il tessuto vegetale. "Abbiamo semplicemente smentito questo assunto e dimostrato che le microplastiche possono effettivamente passare dalle radici alle parti commestibili del raccolto anche se di dimensioni circa 40 volte superiori rispetto ai 50 nanometri", ha continuato Yongming.

Radici laterali

Il ricercatore ha aggiunto che nelle radici laterali sono state individuate delle piccole fessure, da cui le particelle possono raggiungere i vasi dello xilema, il che potrebbe aprire la via a particelle ancora più grandi di quelle considerate dal team. "Il nostro studio getta nuova luce sulle implicazioni delle microplastiche nella catena alimentare dal raccolto, infatti, le microplastiche possono raggiungere carni e latticini, e questo solleva evidenti preoccupazioni e questioni chiave di come questi materiali possano influenzare la salute umana, questioni che ad oggi non hanno ancora risposte", ha concluso l'autore.

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