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Martedì, 23 Aprile 2024
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L'Oms chiede lo stop alla vendita di animali selvatici vivi nei mercati di tutto il mondo

L'Organizzazione mondiale della Sanità: "Le bestie sono la fonte di oltre il 70 per cento di tutte le malattie infettive emergenti negli esseri umani e molte di loro sono causate da nuovi virus"

L'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha chiesto la sospensione della vendita di mammiferi selvatici vivi nei mercati alimentari di tutto il mondo, a causa dell'elevato rischio di trasmissione di nuove malattie infettive all'uomo come il coronavirus.

“In particolare gli animali selvatici sono la fonte di oltre il 70 per cento di tutte le malattie infettive emergenti negli esseri umani e molte di loro sono causate da nuovi virus”, afferma l'Oms in un comunicato congiunto con l'Organizzazione mondiale per la salute animale e il programma ambientale delle Nazioni Unite. La trasmissione del virus Covid all'uomo proprio per questa via è una delle teorie principali degli esperti nominati dall'Oms rispetto alle origini di Sars-CoV-2. Oltre alla sospensione delle vendite, le organizzazioni internazionali chiedono il miglioramento delle norme igieniche in questi mercati tradizionali per ridurre sia la trasmissione da uomo a uomo che il contagio tra commercianti e clienti. Chiedono inoltre norme per controllare l'allevamento e la vendita di animali selvatici destinati a essere venduti nei mercati per il consumo umano. Le organizzazioni chiedono infine di formare ispettori veterinari per applicare queste nuove regole e rafforzare i sistemi di sorveglianza al fine di rilevare rapidamente nuovi agenti patogeni e lanciare campagne di informazione e sensibilizzazione per commercianti e clienti.

Il team guidato dall'Oms, che ha visitato il mercato Huanan a Wuhan, dove sono state rilevate le prime infezioni umane da Covid-19, ha affermato che il nuovo virus era stato probabilmente trasmesso dai pipistrelli all'uomo attraverso un altro animale. "Quando gli animali selvatici vengono tenuti in gabbie o recinti, macellati in aree di mercato aperto, queste aree vengono contaminate da fluidi corporei, feci e altri rifiuti, aumentando il rischio di trasmissione di agenti patogeni a lavoratori e clienti e con conseguente potenziale fuoriuscita di agenti patogeni ad altri animali sul mercato", afferma l'Oms.

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