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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Record per i pescatori belgi 'spazzini dei mari': raccolte 65 tonnellate di rifiuti

Iniziativa promossa dall'Unione europea. Rientrati in porto, l'immondizia viene trattata e riciclata. Si tratta soprattutto di imballaggi di plastica

Non rientrano carichi solo di pesci, ma anche di rifiuti provenienti dal mare. Ben 65 le tonnellate raccolte dai pescatori belgi nell'ambito del progetto "Fishing for Litter", che mira a combattere la crescente quantità di immondizia, soprattutto plastica, che finisce negli oceani. Una cifra, purtroppo, record, come evidenziato dal ministro del Mare del Nord, Vincent Van Quickenborne, che ha dichiarato in un comunicato che la quantità di rifiuti raccolti nel 2021 è tre volte superiore a quella dell'anno precedente.

Iniziato nei Paesi Bassi una decina di anni fa, il progetto è attivo oggi in 10 Stati europei, Italia inclusa e incoraggia i pescatori a conferire in porto i materiali che trovano nelle loro reti anziché rigettarli in mare. L'immondizia recuperata viene raccolta in grandi sacchi, i cosiddetti Big Bag, che, una volta a terra, l'equipaggio restituisce alle autorità, che si occupano poi del trattamento e del riciclo, come spiega un rappresentante di Rederscentrale, l'organizzazione professionale degli armatori della pesca marittima. L'anno scorso, 37 dei 60 pescherecci belgi hanno partecipato all'operazione.

"Ciò che (i pescatori) raccolgono è solo una piccola parte dei rifiuti presenti nel Mare del Nord”, ha affermato Van Quickenborne, ringraziando i partecipanti all'iniziativa. “La società nel suo complesso deve rendersi conto che scaricare rifiuti ovunque è inaccettabile. Prima o poi, molti di questi finiscono in mare attraverso torrenti, fiumi e fogne", ha precisato il ministro, mettendo in luce la radice di un problema diffusissimo. Nel 2017 i pescatori belgi avevano recuperato 2 tonnellate di rifiuti. Una quantità già elevata, ma di gran lunga inferiore rispetto alle 65 estratte dal mare nel 2021. Il progetto include anche il lancio di un'applicazione per smartphone, che consente alle imbarcazioni di segnalare rapidamente il tipo di rifiuti che porteranno a riva, insieme a indicazioni sulla località e la tempistica del rientro.

Sostenuta anche da autorità europee e belghe, l'attività vede come protagonisti la Cooperativa fiamminga per la pesca, che è responsabile della consegna delle Big Bag nonché della raccolta e del trattamento dei rifiuti portati a terra, ed il Centro degli armatori, responsabile della sensibilizzazione e della comunicazione. "L'industria della pesca belga fa già molti sforzi per raccogliere i rifiuti dal mare nell'ambito del progetto Fishing for Litter", ha spiegato in una nota Rederscentrale, aggiungendo "Tuttavia, abbiamo notato che queste azioni sono spesso trascurate e non raggiungono sufficientemente il grande pubblico".

Il progetto è attivo anche in Italia, dove, in base ai dati del 2021, in circa due anni sono state recuperate 25 tonnellate di rifiuti solo lungo il litorale laziale che va da Anzio a Civitavecchia. Nel nostro Paese, dei rifiuti raccolti il 34% è composto da imballaggi in plastica (8% bottiglie, 8% film, 1% polistirolo, 17% altri imballaggi), mentre il restante 66% è costituito da residui organici, reti da pesca e da cantiere, stracci e corde in canapa e altri materiali.

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