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Venerdì, 19 Aprile 2024
Ambiente&Clima

Ripristinare 350 milioni di ettari di foreste può generare benefici per 140 miliardi di euro l'anno

Lo afferma il nuovo report Wwf 'Valore Natura' secondo cui un'azione del genere contribuirebbe a più di un terzo degli sforzi necessari per mitigare il cambiamento climatico entro il 2030

Una diffusa azione di rinaturazione, ovvero di ricostruzione e rigenerazione dei sistemi naturali che abbiamo distrutto, e la gestione sostenibile degli ecosistemi sono strumenti cruciali nella lotta alla crisi climatica in grado di garantire anche notevoli vantaggi economici e creare nuovi posti di lavoro. In particolare, ripristinare 350 milioni di ettari di foreste entro il 2030 potrebbe generare benefici per 140 miliardi di euro l'anno. A mostrarlo il nuovo report Wwf 'Valore Natura', realizzato all'interno della campagna ReNature Italy e lanciato in occasione del 3 marzo, Giornata Mondiale della Fauna Selvatica (World Wildlife Day) istituita dalle Nazioni Unite nel 2013 e quest'anno dedicata a foreste e mezzi di sostentamento per le persone e per il pianeta ('Forests and Livelihoods: Sustaining People and Planet').

Il declino della fauna selvatica

In 50 anni a livello globale abbiamo assistito al declino, in media, del 68% delle popolazioni di vertebrati (Living Planet Report 2020); un territorio grande come 20 volte la superficie della Francia è stato completamente degradato (Oecd 2019); in Europa, l'81% degli habitat tutelati dall'omonima Direttiva si trova in uno stato di conservazione inadeguato (Eea 2020). Ma ricostruire quello che abbiamo perduto in parte è ancora possibile. I servizi essenziali garantiti da ecosistemi come foreste, praterie e zone umide includono la produzione di ossigeno e acqua potabile, la riduzione degli inquinanti in atmosfera, nelle acque e nei suoli, la disponibilità di materie prime naturali nonché medicinali e principi utili alla ricerca biomedica. Questi servizi hanno, poi, un ruolo centrale nella mitigazione del riscaldamento globale. "Recenti ricerche dimostrano, infatti, come le cosiddette soluzioni basate sulla natura - spiega il Wwf - tra cui il ripristino di foreste naturali, torbiere, mangrovieti e il recupero degli ecosistemi acquatici e marini, contribuirebbero a più di un terzo degli sforzi necessari per mitigare il cambiamento climatico entro il 2030 e abbatterebbero le emissioni di CO2 totali di oltre 10 miliardi di tonnellate l'anno, l'equivalente delle emissioni attuali combinate di Stati Uniti e Unione Europea". Investire in rinaturazione significa anche generare vantaggi economici e sociali non indifferenti.

I benefici economici

"Secondo l'Ocse (Organizzazione per la Cooperazione Economica Europea), ogni anno i sistemi naturali del Pianeta forniscono benefici al genere umano (servizi ecosistemici) valutabili tra i 125 e i 140mila miliardi di dollari, una volta e mezzo il prodotto interno lordo globale - continua il Wwf nella sua analisi - Alcuni studi di Nature4Climate (iniziativa sostenuta da una coalizione che include Unep, Undp e Wwf) affermano che per ogni dollaro speso in rinaturazione si prevede un ritorno economico di almeno 9 dollari (che in alcuni casi può arrivare anche a 30)". Così, sottolinea il Wwf, "'rinaturando' almeno 350 milioni di ettari di foreste entro il 2030 si potrebbe generare un beneficio economico netto pari a circa 170 miliardi di dollari l'anno (circa 140 miliardi di euro), considerando la protezione dei bacini idrici, l'incremento della produttività agricola, nonché i vantaggi in termini di mitigazione dei cambiamenti climatici grazie al sequestro di oltre 5 miliardi di tonnellate di CO2 l'anno".

La campagna

La campagna ReNature Italy del Wwf, fra le numerose azioni, prevede interventi di rinaturazione nelle sue 100 Oasi e in particolare in un ampio tratto del fiume Po. Ripristinare i servizi ecosistemici garantiti da questo importante bacino, come la regolazione del ciclo idrologico, la depurazione delle acque e il trattamento di quelle reflue, il controllo dell'erosione, la formazione di corridoi ecologici, la fornitura di materiali come sabbia, ghiaia e argilla produrrebbe un valore economico contenuto in un range tra i 218 milioni e i 402 milioni di euro, senza contare i benefici per le attività turistiche e ricreative, il valore della biodiversità e il ruolo di corridoio ecologico del Po.

Fonte: AdnKronos

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