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Giovedì, 18 Aprile 2024
Ambiente&Clima

Gli squali del Mediterraneo sono in estinzione

E con loro anche razze e chimere. Sotto accusa la pesca eccessiva ma anche la plastica. In Italia, la loro carne è spesso venduta come pescespada

Sono 86 le specie di squali, razze e chimere presenti nel Mediterraneo. Ma potrebbero essere molte di meno nei prossimi anni. Secondo il Wwf, infatti, oltre la metà di queste è minacciata e un terzo è prossimo al rischio di estinzione. A testimonianza della salute complessivamente precaria del Mare Nostrum. 

Sotto accusa pesca eccessiva e plastica

I dati sono emersi nel rapporto pubblicato dall'organizzazione ambientalista in occasione della Giornata mondiale degli squali che si celebra il 14 luglio. Secondo il Wwf, squali e razze sono decimate in una mattanza silenziosa e invisibile provocata da attività di pesca insostenibili e a volte illegali. Situazione aggravata da altri fattori, sostengono gli ambientalisti: gestione della pesca inefficace, mancata applicazione delle regole, scarsi controlli nei mercati, complessiva carenza di conoscenza e informazioni su queste specie.

Il report mette al primo posto la sovrapesca come minaccia per queste specie. Sebbene queste specie non siano quasi mai 'obiettivo' dei pescatori, verdesche, mobule, torpedini, gattucci, mako e altre specie spesso protette vengono catturate accidentalmente in tutte le attività di pesca nel Mediterraneo e la maggior parte delle volte rigettate in mare: oltre 60 specie sono vittime di reti a strascico, mentre in alcune zone addirittura un terzo del pescato catturato dai palangari è costituito da squali e razze. La pesca con reti derivanti, tra l'altro illegale, raggiunge cifre enormi di cattura di questi animali. Si stima ad esempio che, nell'arco di un solo anno, la flotta marocchina abbia catturato con questo attrezzo 20.000-25.000 squali pelagici nel mare di Alborán, e tra 62.000-92.000 in prossimità dello stretto di Gibilterra.

Squali venduti per pescespada

Altre minacce incombono su questi animali, come la plastica che viene ingerita o che li intrappola, e le frodi alimentari che ingannano il consumatore ignaro di mangiare carne di squalo spacciata come pesce spada. Secondo la Guardia costiera italiana questa è una delle tre frodi di pesca più comuni in Italia. Questo fenomeno peraltro comporta notevoli rischi per la salute umana: essendo molti squali al vertice della piramide alimentare dei mari, la loro carne contiene un elevato tasso di mercurio, per molte specie al di sopra dei limiti massimi consentiti dalla legge.

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