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Martedì, 16 Aprile 2024
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690 milioni di persone soffrono la fame, l'8,9% della popolazione mondiale

Secondo la Fao le cose potrebbero peggiorare molto a causa della pandemia di coronavirus, con 130 milioni che sono a rischio a causa della crisi

La fame è un dramma che sembra non essere estirpabile dal mondo, e anzi diventa sempre più grave. Secondo uno studio annuale delle Nazioni Unite, negli ultimi cinque anni decine di milioni di individui in tutto il mondo sono passati nelle fila dei sottoalimentati cronici e diversi paesi sono alle prese con molteplici forme di malnutrizione.

Numeri in crescita

Stando all'ultimo rapporto sullo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo quasi 690 milioni di persone, cioè l'8,9% della popolazione mondiale, hanno sofferto la fame nel 2019. Sono 10 milioni in più rispetto al 2018 e poco meno di 60 milioni in più nell'arco di cinque anni. A questi si aggiungono i miliardi di persone che, a causa dell'aumento dei costi e della scarsa disponibilità di mezzi, non hanno accesso a una dieta sana o nutriente.

Si allontana la fame zero

"Se la tendenza continua, si stima che entro il 2030 questo numero supererà gli 840 milioni di persone. Ciò significa chiaramente che l'obiettivo di sradicare la fame entro il 2030, stabilito dalle Nazioni Unite nel 2015, non è sulla buona strada", ha detto all'Afp Thibault Meilland, analista politico della Fao. Secondo il rapporto, la recessione globale causata dal nuovo coronavirus probabilmente porterà alla fame altri 83-132 milioni di persone. "Questi sono ancora ipotesi relativamente prudenti, la situazione è in evoluzione", ha spiegato Meilland. Il più alto numero di affamati si trova in Asia, ma il fenomeno sta dilagando anche in Africa.

Il rapporto

Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo è lo studio più autorevole pubblicato a livello mondiale che verifica i progressi compiuti nella lotta alla fame e alla malnutrizione. Il rapporto è il frutto della collaborazione tra l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (fao), il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad), il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef), il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (PAM) e l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Nella Premessa dello studio, i capi delle cinque agenzie ammoniscono che "a distanza di cinque anni dall'impegno assunto dalla comunità internazionale per porre fine alla fame, all'insicurezza alimentare e a tutte le forme di malnutrizione siamo ancora lontani dal raggiungere questo obiettivo entro il 2030".

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