Coronavirus, “crolla il prezzo del vino, ritirare dal mercato 10 milioni di ettolitri”
Le cantine mettono in guardia l'Ue sui rischi dovuti al calo della domanda e al surplus di bottiglie in circolazione. E chiedono a Bruxelles di attivare la distillazione di crisi in alcol puro
Ritirare dalla circolazione dieci milioni di ettolitri di vino per trasformarli in alcol puro, compensando i produttori con 350 milioni di euro di fondi europei. È questa l'idea dei principali rappresentanti del settore vitivinicolo, preoccupati dal calo dei consumi dovuto alla chiusura di ristoranti e wine-bar in tutta Europa imposta dal coronavirus e , soprattutto, al crollo delle esportazioni. Una vera emergenza, che - se non affrontata - rischia di lasciare le cantine troppo piene per ricevere il raccolto dell’anno in corso.
Le preoccupazioni del settore
Il rischio paventato dalle imprese del settore è che le scorte eccessive facciano diminuire troppo il prezzo del prodotto finale. Calo della domanda ed eccesso di offerta è un terribile mix per il settore vinicolo, che già in passato ha dovuto chiedere aiuto all’Europa per rivedere la sua Politica agricola comune e ridurre la massiccia sovrapproduzione di vino. La Francia, regina europea delle esportazioni di vino, ha già chiesto alla Commissione europea di attuare un sistema di distillazione di massa, finalizzato a ridurre il numero di bottiglie in circolazione. Didier Guillaume, ministro francese dell’Agricoltura, si è fatto portatore delle richieste del settore e ha affermato di aver avanzato “forti richieste” all'Ue per finanziare la distillazione. Preoccupazioni condivise da Pau Roca, direttore generale dell'Organizzazione internazionale del vino, secondo il quale la chiusura di ristoranti e hotel potrebbe comportare una riduzione del 35% delle quantità di vino venduto e un crollo del 50% del valore delle vendite.
Niente soldi freschi
La Commissione sarebbe pronta, in questo contesto, ad attivare un piano speciale di riduzione del prodotto in circolazione. Problema da non sottovalutare è l’incertezza sullo stanziamento di risorse per il piano di distillazione, che l’esecutivo europeo vorrebbe finanziare spostando i fondi Ue stanziati nei programmi agricoli già esistenti nei Paesi europei, e quindi non mettendo soldi ‘freschi’ a disposizione del settore.
La lettera
In risposta, tre associazioni di cooperative vitivinicole francesi, spagnole e italiane, che rappresentano circa la metà della produzione vinicola europea, hanno inviato una lettera alla Commissione, affermando che l'Ue dovrebbe spendere circa 350 milioni di euro per compensare i coltivatori e distillare 10 milioni di ettolitri di vino in alcool puro al fine di sostenere i prezzi. Fatti due calcoli, significherebbe distruggere oltre un miliardo di bottiglie di vino.
I viticoltori europei stanno ancora subendo l'impatto dei dazi del 25% imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump lo scorso ottobre per la disputa sui sussidi europei ali gigante dell’aviazione Airbus.