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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Riso, gli eurodeputati italiani fanno fronte comune per i dazi alla Cambogia

In un'interrogazione presentata da 33 parlamentari di tutti gli schieramenti, si chiede che Bruxelles imponga delle tariffe per fermare quella che reputano una concorrenza sleale ai risicoltori del Belpaese

La Commissione europea imponga i dazi su tutte le tipologie di riso importato da Cambogia e Myanmar. E' questa la richiesta contenuta in una interrogazione inviata da 33 eurodeputati italiani all'esecutivo Ue. L'iniziativa arriva dopo che nei giorni scorsi era emersa la notizia che la Commissione aveva deciso di eliminare le agevolazioni tariffarie ai prodotti importati dalla Cambogia, escludendo pero' il riso, che è uno dei beni di punta dell'export di quel Paese verso l'Ue. Una decisione contestata dai risicoltori italiani, che da anni chiedono misure per fermare quella che reputano una concorrenza sleale da parte dei Paesi asiatici. 

"Da anni i risicoltori italiani ed europei sono 'sotto attacco' delle importazione di riso a dazio zero da Cambogia e Myanmar. Contro questa ingiustizia, insieme ad altri 32 eurodeputati italiani di forze politiche trasversali, abbiamo inviato una interrogazione prioritaria all'esecutivo Ue affinché anche il riso rientri tra i prodotti che a breve vedranno ristabilito il dazio standard con quei Paesi", spiega Paolo De Castro, esponente del Pd  in commissione Agricoltura del Parlamento Ue e uno dei firmatari dell'interrogazione. "Il Parlamento europeo non ha mai abbandonato i risicoltori - afferma in una nota l'eurodeputato dem - e ora si mobilita accanto al governo e al sistema produttivo italiano contro una decisione che appare 'assurda e priva di giustificazione', come sostiene lo stesso Ente nazionale risi".

"L'Esecutivo Ue infatti, dopo aver accertato ripetute violazioni di diritti umani, civili e del lavoro in Cambogia ha proposto nei giorni scorsi - precisa De Castro - di revocare le concessioni Eba (dazio zero per tutte le importazioni nell'Ue salvo le armi) ad alcuni prodotti provenienti dal Paese asiatico, per assoggettarli a dazio all'import. Tra questi però, non ha inserito il riso, sostenendo che sul prodotto è già applicata la clausola di salvaguardia. Una scelta inaccettabile''- scrivono gli eurodeputati - dal momento che la clausola di salvaguardia sarà in vigore solo ancora due anni e potrebbe decadere per il ricorso della Cambogia della Corte di giustizia Ue. "I tempi sono stretti - conclude De Castro -. Il provvedimento, che vogliamo sia complementare alla clausola di salvaguardia in atto, potrebbe essere adottato dalla Commissione Ue il 12 febbraio e applicato già dall'agosto 2020. Noi faremo di tutto per fare accogliere le richieste legittime dei nostri risicoltori". 

I risicoltori italiani chiedono inoltre che la Commissione europea introduca dei dazi sul riso di varietà japonica dal Myanmar: a oggi, solo la varietà indica è soggetta a tariffe, una decisione presa dall'Ue su pressioni proprio dell'Italia. Ma i dazi hanno avuto come risultato un aumento del 150% dell'import di japonica, che invece gode ancora di tariffe agevolate. 

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