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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ue e Onu uniscono le forze per evitare che la guerra in Ucraina scateni crisi alimentari

Al via l'iniziativa Farm, basata su tre pilastri: produrre più cibo, evitare speculazioni e mobilitare aiuti dove le persone soffrono già la fame

Nazioni Unite e Unione europea hanno lanciato un'iniziativa congiunta per provare a contrastare gravi conseguenze della crisi alimentare innescata dalla guerra in Ucraina. Il nome di questo strumento multilaterale è Farm (Food and agriculture resilience mission – Missione per la resilienza agroalimentare). Fortemente voluto dalla Francia, alla testa del semestre del Consiglio Ue, avrà come protagonisti l'Unione europea, in collaborazione con le tre agenzie Onu che hanno sede a Roma: World Food Programme (Wfp), Food agriculture organization (Fao) e l'International fund for agricultural development (Ifad). Si baserà su tre pilastri: innanzitutto la produzione, al fine di incrementarla e renderla più resiliente. In secondo luogo, si opererà sul piano commerciale, per evitare speculazioni e aumentare le riserve disponibili. Il terzo pilastro riguarda invece la solidarietà e prevede una mobilitazione congiunta, per attivare donatori sia pubblici che privati, in modo tale da finanziare tuti gli attori, come ong, volontari e lo stesso Wfp, che lavorano sul campo al fine di alleviare le conseguenze dirette di carestie o siccità.

“Ci troviamo nella tempesta perfetta, travolti al tempo stesso dalla crisi climatica, dalle conseguenze della pandemia e dalla guerra in Ucraina. L'incremento dei costi di produzione non si sta arrestando. È indispensabile agire immediatamente”, ha dichiarato David Beasley, direttore esecutivo del Wfp. Sul sito del Programma compaiono diverse emergenze, a testimoniare che varie crisi erano già in corso prima del conflitto fatto esplodere da Vladimir Putin, ma la situazione attuale preoccupa di più visto il ruolo di Kiev nel sistema agroalimentare.“Le conseguenze estreme della fame stavano già colpendo l'Etiopia, la Siria, la Somalia, lo Yemen, ma ora il problema è in Ucraina, lo Stato che produce abbastanza cibo per sostenere 400 milioni di persone in tutto il mondo, mentre Russia e Bielorussia forniscono circa il 40% dei fertilizzanti a livello globale”, ha aggiunto Beasley, precisando che “il costo degli input non è solo un problema di prezzi, ma anche di disponibilità di cibo. L'Ue sta assumendo la guida a livello globale per risolvere questo problema, sempre più grave”.

Jean-Yves Le Drian, ministro francese degli Affari esteri, ha invece evidenziato: “Non sono le sanzioni alla Russia a condurre alla crisi alimentare. È l'invasione militare dell'Ucraina, il paniere alimentare del mondo, che sta contribuendo ed esasperando la crisi”. Alla riunione di lancio, hanno partecipato anche Julien Denormandie, ministro francese dell'agricoltura e il commissario europeo per la gestione delle crisi Janez Lenarčič. L'iniziativa Farm dovrebbe vedere la luce entro giugno, con una definizione più precisa del meccanismo da attivare. Resta da capire come questa operazione andrà ad integrarsi con le misure già adottate a Marzo dalla Commissione europea, promosse anche loro per aumentare la produttività e la sovranità alimentare dell'Ue. Lenarčič ha parlato di “complementarietà” politica tra gli attori coinvolti, sottolineando come Bruxelles disponga di strumenti che altri non hanno, mentre le Nazioni Unite svolgono funzioni su cui l'Ue non ha competenza.

L'effetto a catena della crisi in Ucraina sta aggiungendo ulteriore tensione ai Paesi dipendenti dalle importazioni, in particolare di grano e mais, che ora devono pagare di più per i prodotti alimentari di base. Anche prima dell'invasione da parte di Mosca, l'aumento dei prezzi stava mettendo il cibo fuori dalla portata di molte famiglie vulnerabili. Secondo i dati del Wfp, oltre 80 milioni di persone soffrono la fame. L'indice dei prezzi alimentari dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura conferma che i prezzi degli alimenti sono ai massimi storici.

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