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Sabato, 20 Aprile 2024
Battuta d'arresto

Bocciata la proposta di Bruxelles di eliminare i fondi per la promozione di vini e carni rosse

Esulta l'Italia, che li utilizza per sostenere i produttori nazionali nell'export. La Commissione voleva eliminarli perché questi prodotti sono considerati dannosi per la salute

Nessun taglio da parte dell'Unione europea ai fondi per la promozione commerciale all'estero di vini e carni rosse. La Commissione europea aveva proposto di escludere dai finanziamenti della promozione carne, salumi,  vino e birra in occasione della riunione della sezione promozione del comitato di Organizzazione Comune dei mercati agricoli (Comitato Com). Si trattava di stabilire le nuove linee guida in materia di finanziamento dell'informazione e delle misure di promozione concernenti prodotti agricoli, sia nel mercato interno che nei Paesi terzi.

"La proposta presentata dalla Commissione Ue rientra nell’ambito di una strategia complessiva che metterebbe a rischio l’insieme del sistema agroalimentare” ha commentato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, aggiungendo che “i fondi per la promozione risultano ancora più significativi in questa fase in cui, a seguito del caro energia e dell’aumento dell’inflazione, è in atto un preoccupante calo dei consumi”. “La demonizzazione di questi prodotti coincide in maniera evidente con la propaganda del passaggio a una dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico si candida a sostituire quello naturale. Non lo possiamo accettare!", ha sottolineato da parte sua Ettore Prandini, presidente della Coldiretti.

Confagricoltura ha ricordato che nel primo semestre di quest’anno le vendite totali di vino nella grande distribuzione sono diminuite di oltre il 7,5% rispetto allo stesso periodo del 2021 e che nei primi tre mercati esteri l’export del comparto è sceso di oltre 10 punti in percentuale. La tendenza al calo delle esportazioni è certificata anche dagli ultimi dati della Commissione Ue sul commercio estero relativo all’agroalimentare: a luglio, le esportazioni degli Stati membri sono cresciute soltanto del 2% in valore su base annuale, il che vuol dire una contrazione in termini di quantità che fa riflettere in un contesto economico di annunciata recessione. 

Ad applaudire il risultato anche altre organizzazioni della filiera vitivinicola italiana come la Cia–Agricoltori Italiani, Copagri, Alleanza delle Cooperative Italiane, Unione Italiana Vini, Federdoc, Federvini e Assoenologi, La decisione è stata assunta nell'ambito delle deliberazioni sul Programma di Lavoro Annuale 2023 per la promozione dei prodotti agricoli e alimentari. La Commissione europea intendeva vincolare l’accesso ai fondi di promozione ai criteri stabiliti da alcuni documenti strategici, come il Farm to Fork e il piano comunitario di lotta anticancro Beca (Beating cancer), che mettono in guardia la cittadinanza dalle conseguenze negative di un consumo eccessivo di carni rosse e di alcolici.

Numerosi studi scientifici connettono questi alimenti e bevande a malattie croniche, cardiovascolari e all'insorgere di tumori. Da qui la scelta di Bruxelles di provare a ridurre o eliminare la promozione di questi prodotti dell'agroalimentare. L'Italia ha deciso invece di continuare a sostenere i fondi per questi settori, onde evitare conseguenze economiche per i produttori di vino e di altre bevande alcoliche, nonché di carne rossa e dei suoi derivati, quali i salumi.

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