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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Gli italiani hanno speso 2,4 miliardi per il cenone di Capodanno

Secondo le stime della Coldiretti c'è stata una crescita del 14% negli acquisti di cibo e bevande

Per il cenone di fine anno gli italiani hanno speso un importo di 2,4 miliardi di euro per i cibi e le bevande che sette italiani su dieci (71%) hanno consumato nelle case, proprie o di parenti e amici mentre gli altri si sono divisi tra ristoranti, trattorie, pizzerie, pub e agriturismi.

Aumento della spesa

È quanto emerge da un'indagine Coldiretti/Ixe' sul bilancio del cenone dalla quale si evidenzia un aumento del 14% della spesa con il ritorno a tavola dei prodotti più tipici della notte più lunga dell'anno. Sei milioni di italiani hanno trascorso il Capodanno in vacanza per la stragrande maggioranza in Italia dove lo spumante, sottolinea la Coldiretti, si conferma come il prodotto immancabile per nove italiani su dieci (91%) che hanno fatto saltare ben 74 milioni di tappi durante le feste di fine anno, ma è sorprendentemente seguito a ruota dalle lenticchie presenti nell'82% dei menu forse perché sono chiamate a portar fortuna e soldi.

Lenticchie e cotechino

L'interesse per le lenticchie è stato accompagnato dalla riscossa di cotechino e zampone presenti sul 67% delle tavole. Si stima che siano stati serviti, sottolinea la confederazione, circa 6 milioni di chili di cotechini e zamponi, con una netta preferenza per i primi. Durante le festività di fine anno vengono fatti sparire dalle tavole circa il 90% del totale della produzione nazionale che è in gran parte certificata come Cotechino e Zampone di Modena Igp, riconoscibili dal caratteristico logo a cerchi concentrici gialli e blu con stelline dell'Unione Europea, ma si rileva anche una apprezzabile presenza di cotechini e zamponi artigianali.

Pesce

Sulle tavole per le feste è stata forte anche il consumo del pesce nazionale a partire da alici, vongole, sogliole, triglie e seppie con il 66% degli italiani che ha assaggiato il salmone arrivato dall'estero, appena il13% si è permesso le ostriche e il 15% il caviale spesso però di produzione nazionale che viene anche esportata. E per la frutta stravince quella Made in Italy a partire dall'uva presente nel 66% delle tavole anche per motivi scaramantici mentre per il 42% resiste la ricerca dell'esotico.

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