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Sabato, 20 Aprile 2024
La decisione

Bruxelles vuole prorogare il glifosato anche senza il consenso degli Stati membri

Una parte dei governi europei ha bloccato l'autorizzazione, ma la Commissione è pronta a consentire l'uso dell'erbicida potenzialmente cancerogeno per un altro anno

Il tira e molla sul glifosato in Europa va avanti. L'erbicida più utilizzato nel continente continua ad essere al centro del dibattito e delle analisi scientifiche, ma le responsabilità sulla proroga alla sua autorizzazione passano da una mano all'altra. Nonostante il Comitato di esperti degli Stati membri abbia bloccato la proposta della proroga oltre la scadenza del 15 dicembre, la Commissione europea si dice pronta ad autorizzarne l'uso fino alla fine del 2023. Bruxelles si assumerebbe dunque la responsabilità di consentire per un altro anno l'utilizzo di questa sostanza, che presenta rischi per la salute umana, anche senza il consenso dei governi europei.

Il meccanismo si attiverebbe in attesa della decisione dell'Autorità per la sicurezza alimentare (Efsa), che deve stabilire se il prodotto che aiuta a proteggere le piante è potenzialmente cancerogeno, e quindi da vietare, o se ci sono i margini per un suo utilizzo "sicuro". Il glifosato è attualmente approvato nell'Ue fino al 15 dicembre 2022. A maggio di quest'anno l'Efsa ha annunciato il rinvio di un anno delle sue conclusioni sul prodotto, giustificandosi per la mole incredibile di commenti e pareri scientifici arrivati sull'argomento. Il rinvio è stato criticato dalle organizzazioni contro i pesticidi, ritenendo sufficienti le prove esistenti sul rischio per la salute delle persone e per l'ambiente legate a questa sostanza.

Il ritardo aveva spinto intanto l'esecutivo comunitario a chiedere ai Paesi dell'Ue di approvare una proroga di un anno dell'autorizzazione in scadenza. Nel corso della riunione di metà ottobre, i membri che fanno parte del Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (Scopaff) non hanno raggiunto una "maggioranza qualificata" a favore o contro la proroga. I legislatori di Croazia, Lussemburgo e Malta hanno votato contro, mentre quelli di Francia, Germania e Slovenia si sono astenuti. Bruxelles ha deciso di sottoporre la richiesta di proroga a una seconda votazione davanti al comitato d'appello dello Scopaff, composto da esperti nazionali, anche se non necessariamente gli stessi della prima votazione. L'esito però non è cambiato. Anche stavolta la proroga è stata bloccata.

La decisione è stata applaudita dal Pesticide Action Network Europe (Pan), che in un comunicato apprezza il "coraggio dei governi" e "invita la Commissione a non concedere un assegno in bianco al glifosato per un ulteriore anno, ma a proporre un divieto immediato del dannoso erbicida". Non sembra però che il suggerimento sarà accolto dall'esecutivo europeo, che potrebbe stabilire in autonomia la proroga. "La Commissione ha ora l'obbligo legale di prendere una decisione prima della scadenza di metà dicembre", ha affermato il portavoce di Berlaymont in materia di agricoltura. Secondo il portale Euractiv, la fonte ufficiale avrebbe confermato che Bruxelles procederà all'adozione del regolamento, per estende il periodo di approvazione del glifosato di un anno.

Da tempo il Glyphosate Renewal Group, che rappresenta un gruppo di aziende agrochimiche, sta facendo pressione per ottenere il rinnovo dell'approvazione della sostanza. Il network in un comunicato a commento della decisione dello Scopaff si è detto "fiducioso che l'attuale approvazione del glifosato sarà infine prorogata, come proposto dalla Commissione europea", in attesa che termini l'analisi scientifica da parte dell'Efsa. "Ogni altra sostanza attiva fitosanitaria che ha avuto bisogno di questo tipo di estensione amministrativa temporanea nell'Ue ha ottenuto l'estensione", ha ricordato il gruppo nella stessa nota.

Su questa possibilità, gli attivisti anti-pesticidi fanno muro. "L'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc)  ha classificato l'erbicida come 'probabilmente cancerogeno per l'uomo' (Gruppo 2A)" sottolinea Gergely Simon responsabile senior per le sostanze chimiche del Pan. "Una letteratura indipendente ha dimostrato che il glifosato è genotossico, un probabile cancerogeno, neurotossico e presenta un rischio inaccettabile per l'ambiente", ha concluso l'esperto.

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