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Martedì, 16 Aprile 2024
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Tonno dal Pacifico pescato da europei grazie ad un accordo siglato con le Isole Cook

Rinnovato protocollo per la pesca sostenibile. Verranno versati 700 mila euro l'anno per tre anni al fine di garantire l'accesso a quattro imbarcazioni

La commissione per la Pesca del Parlamento europeo ha votato a favore di un accordo tra l'Ue e le Isole Cook, una nazione del Sud Pacifico, collegata politicamente alla Nuova Zelanda, che sarà valido per tre anni. La raccomandazione, redatta dalla relatrice portoghese Cláudia Monteiro de Aguiar del Partito popolare europeo, prevede l'accesso di quattro tonnière con reti a circuizione, di cui tre spagnole e una francese, alle acque di questo arcipelago nel Pacifico per 100 giorni all'anno, con la possibilità di estendere la durata di altri 110 giorni.

L'Ue aveva già siglato in passato un primo protocollo sull'attuazione dell'Accordo di partenariato per la pesca sostenibile (Aps) con le Isole Cook, della durata di quattro anni, che era rimasto in vigore fino all'ottobre 2020. A causa dei lunghi negoziati, intrapresi nel luglio dello stesso anno, era stata concessa una proroga di un anno fino al novembre 2021. Bruxelles verserà 700mila euro l'anno, per un totale di 2milioni e 100mila euro in tre anni. La ripartizione prevede 350mila euro per garantire l'accesso alle risorse ittiche per tutta la durata del protocollo, mentre la stessa cifra verrà versata annualmente per “il sostegno allo sviluppo della politica settoriale della pesca”. Queste misure vengono concordate da entrambe le parti nell'ambito di una commissione mista, appositamente istituita per verificare l'attuazione dell'accordo.

Le iniziative finalizzate allo sviluppo sostenibile dovrebbero concordare sia con la politica Ue sulla sostenibilità, sia con le raccomandazioni della Commissione per la pesca nel Pacifico occidentale e centrale (Wcpfc), oltre che con i pareri scientifici disponibili. Secondo la relatrice Monteiro de Aguiar, particolare importanza va attribuita ai meccanismi di controllo, al fine di garantire un monitoraggio più efficace su come viene attuato l'accordo e al tempo stesso, “con l'obiettivo di contrastare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata”. Per gli Stati membri quello con le Isole Cook è l'unico accordo attivo nell'Oceano Pacifico occidentale e centrale, avvantaggiandosi di acque che vantano alcuni degli stock di tonno più sani del mondo.

Dato che il tonno è una risorsa fondamentale innanzitutto per le popolazioni locali, il protocollo intende fungere anche da strumento di collaborazione per lo sviluppo della pesca artigianale e per le comunità che ne dipendono. Tra gli obiettivi principali c'è “il miglioramento del reddito dei pescatori e lo sviluppo di infrastrutture per la lavorazione e la commercializzazione del pesce”. Secondo i pronostici dell'Ue, il protocollo attribuirà valore aggiunto alle comunità di pescatori, il cui settore rappresenta circa il 3% del Pil, garantendo il pieno rispetto dell'ambiente marino e delle risorse ittiche.

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