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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Pericoli negli allevamenti

In Europa meno casi di peste suina, ma l'Italia resta un focolaio

Nel 2022 segnalazioni ridotte del 79% tra i suini domestici, del 40% per i cinghiali. Colpiti soprattutto allevamenti in Romania e in Serbia

La peste suina africana (Psa) arretra in Europa. Nel 2022 i focolai di tra i suini domestici nell'Unione europea sono diminuiti del 79% rispetto al 2021, ha comunicato l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Il calo è stato particolarmente marcato in Romania, Polonia e Bulgaria. Unica eccezione la Lituania, dove al contrario ha registrato un leggero aumento causato da un gruppo di focolai notificati in estate nella parte sud-occidentale del Paese. Lo scorso anno la malattia è stata notificata in otto Paesi dell'Ue nei suini e in undici Paesi dell'Ue nei cinghiali.

"Sebbene il nostro ultimo rapporto mostri segnali incoraggianti che indicano che gli sforzi per arrestare la diffusione del virus stanno avendo effetto, il quadro in tutta l'Ue non è affatto universalmente positivo e dobbiamo rimanere vigili. Gli agricoltori, i cacciatori e i veterinari hanno un ruolo particolarmente importante da svolgere nel segnalare i casi sospetti", ha dichiarato Bernhard Url, direttore esecutivo dell'Efsa.

L'Italia resta tra i Paesi in cui ci sono state segnalazioni, insieme ad altri sette Stati membri (Bulgaria, Germania, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Slovacchia) e a quattro Paesi confinanti non appartenenti al blocco dei 27. Si tratta di Moldavia, Macedonia del Nord, Serbia e Ucraina, che hanno segnalato focolai nei suini domestici. Il Paese più colpito tra quelli Ue è stato la Romania con 327 focolai, che rappresentano l'87% del numero totale segnalato negli Stati membri. Tra quelli non membri inclusi nel rapporto, la Serbia risulta la più colpita con 107 focolai. La malattia inoltre è stata notificata per la prima volta nella Macedonia settentrionale.

Per quanto riguarda i cinghiali, nel 2022 sono stati segnalati nell'Ue il 40% di casi in meno rispetto al 2021. Si tratta della prima diminuzione di Psa nei cinghiali nell'area dall'introduzione della malattia nel 2014. È stata riscontrata in undici Stati membri dell'Ue (Cechia, Estonia e Ungheria, oltre a quelli con focolai tra i suini domestici) e quattro Paesi extra-Ue (Moldavia, Macedonia del Nord, Serbia e Ucraina). Estesa la campagna StopASF dell'EFSA nel 2023, l'Efsa ha deciso di prorogare la campagna StopASF, volta a sensibilizzare in 18 Paesi agricoltori, cacciatori e veterinari dell'Ue e dei Paesi limitrofi su come individuare, prevenire e segnalare la peste suina africana.

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