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Martedì, 19 Marzo 2024
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Solo 1 italiano su 4 compra pesce almeno una volta a settimana: costa troppo

I dati di un'indagini Eurobarometro: il consumo italiano in linea con quello del resto dell'Ue. Bruxelles: "Essenziale la promozione di specie più economiche o meno popolari ma nutrienti"

Appena il 25% degli italiani acquistano pesce almeno una volta a settimana. In Europa, la percentuale è leggermente più alta, ma il consumo resta basso e in discesa rispetto al passato. Il motivo principale è l'alto costo dei prodotti ittici. E' quanto emerge da una indagine Eurobarometro sulle abitudini dei consumatori dell'Ue per quanto riguarda i prodotti della pesca e dell'acquacoltura.

Secondo i dati, la crisi del Covid-19 "non sembra aver influito in modo significativo sul consumo di prodotti ittici all'interno dell'Ue, sebbene si osservi una leggera diminuzione (-6 punti percentuali) dal 2018, soprattutto per i maggiori consumatori". La qualità e il prezzo rimangono i fattori di acquisto più importanti, mentre è aumentata la domanda di maggiori informazioni ai consumatori.

L'indagine conferma che la grande maggioranza degli europei (64%) continua a mangiare pesce regolarmente, preferibilmente a casa. I surgelati sono la categoria maggiormente preferita, leggermente avanti rispetto ai prodotti freschi e in scatola. Quasi l'80% dei consumatori acquista prodotti della pesca o dell'acquacoltura al supermercato. Solo un quinto degli europei (21%) mangia pesce presso ristoranti e altri punti vendita di cibo almeno una volta al mese.

Quando si acquista il pesce, l'aspetto del prodotto è il fattore chiave per l'acquisto per il 58% dei consumatori europei, ma anche il motivo principale per non mangiarlo. Anche il prezzo è molto importante (54%) e rimane una barriera per i consumatori più piccoli. La quota di europei che ha ridotto il consumo di pesce durante la crisi cita soprattutto motivi finanziari come la causa principale, o perché il pesce è diventato più costoso (33%) o perché la propria situazione finanziaria è cambiata (25%). "La promozione di specie meno costose o meno popolari ma nutrienti è quindi essenziale", dice la Commissione europea.

Allo stesso tempo, i consumatori che aumentano il loro consumo hanno citato la consapevolezza della salute (40%) e i cambiamenti nella dieta (35%) come motivo principale per farlo. L'indagine conferma inoltre l'importanza di un'informazione trasparente per tutti i tipi di prodotti della pesca e dell'acquacoltura, compresi quelli trasformati. L'origine del prodotto ha guadagnato terreno in 21 Stati membri rispetto al 2018 e si conferma il terzo fattore di acquisto più importante.

I consumatori europei desiderano avere informazioni aggiuntive sul pesce che acquistano. Il 76% di loro vorrebbe vedere la data di cattura/raccolta sull'etichetta. Inoltre, l'informazione ambientale ha guadagnato interesse dal 2018 (+ 5 punti percentuali) con il 44% dei consumatori che dichiara che dovrebbe apparire in etichetta.

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