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Venerdì, 19 Aprile 2024
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“L'Ue incoraggia diete vegetali e taglia fondi agli allevatori”, esultano i vegani

Soddisfazione per sovvenzioni a chi produce frutta e verdura. Le associazioni chiedono di eliminare anche fondi di promozione dei prodotti di carni rosse, legate a rischio cancro

Gli attivisti per il clima e un'alimentazione più sana celebrano la decisione dell'Ue di promuovere una dieta a base vegetale. La mossa, apprezzata, segue il riconoscimento del rischio di cancro, considerato significativo per chi consuma troppa carne rossa e lavorata. Una politica europea favorevole a diete più ricche di frutta e verdura è accolta con particolare favore da ProVeg International, impegnata nella promozione di un'alimentazione priva di elementi animali. "Per la prima volta, il programma di lavoro dell'Ue menziona esplicitamente il passaggio a diete più vegetali come criterio per l'assegnazione delle sovvenzioni promozionali. Questo è un passo molto promettente nella giusta direzione”, afferma Jasmijn de Boo, vice presidente dell'organizzazione.

Tuttavia, ProVeg ha espresso preoccupazione per la poca chiarezza intorno al finanziamento che dovrebbe favorire questo nuovo orientamento. La nuova politica europea, pur sottolineando la necessità di ridurre il consumo di prodotti animali, non chiarisce se smetterà del tutto di finanziare anche la promozione di carni rosse e lavorate. L'ente si è impegnato in questi mesi in una campagna per evitare che Bruxelles continui a destinare fondi per dare impulso a carne e latticini made in Ue.

"Semplicemente non ha senso che l'Europa da un lato si impegni per un passaggio a diete a base vegetale in linea con il Beating Cancer Plan e gli ambiziosi obiettivi climatici, e dall'altro continui a spendere denaro pubblico per promuovere l'esatto contrario”, chiarisce De Boo. Secondo l'organizzazione, la Commissione potrebbe ancora rimediare, escludendo i prodotti animali dal documento di politica promozionale dei prodotti Ue, prevista per il primo trimestre del 2022. "Le campagne di promozione dei prodotti agricoli europei al di fuori dell'Unione europea non sono soggette a questo criterio” precisa ancora De Boo, che conclude dicendo: "Questo elemento suggerirebbe che l'esecutivo europeo si preoccupa di ridurre il rischio di cancro e le emissioni di gas serra solo all'interno dei suoi confini".

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