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Sabato, 20 Aprile 2024
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"Maiali uccisi a martellate e scariche elettriche su scrofe": orrori in allevamento a Senigallia

Video-denuncia di Essere Animali. In 170mila firmano per la chiusura dello stabilmento la cui carne sarebbe anche usata per la produzione di Prosciutto di Parma

Un altro allevamento degli orrori e’ stato scoperto a Senigallia. Questa volta ad essere maltrattati sono i maiali e la denucia e’ arrivata dagli stessi lavoratori dello stabilimento in provincia di Ancona con un video girato di nascosto grazie all’aiuto di un infiltrato. Le immagini, diffuse dall’organizzazione Essere Animali, mostrano bestie agonizzare per oltre mezz’ora a causa delle martellate inferte da un dipendente dell’allevamento. Nel video si notano anche altri strumenti quali bastoni in ferro usati per i maltrattamenti e che sono stati sequestrati dai Carabinieri forestali dopo la pubblicazione sul Web e la consegna del materiale in Procura. Calci sul muso dei suini, cuccioli lanciati e l’utilizzo di pistole elettriche anche su scrofe gravide sono documentati dalle immagini trasmesse dalla Rai in seguito all’intervento delle forze dell’ordine.

"Ecco l'allevamento degli orrori": le immagini shock

Le indagini

“Non è stata rinvenuta strumentazione idonea per macellare ed abbattere in maniera legale gli animali” ha commentato il comandante dei carabinieri forestali Simone Cecchini, dopo la perquisizione disposta dalla Procura di Ancona nelllo stabilimento che secondo la denuncia degli attivisti fornisce carne per la produzione di Prosciutto di Parma. Per il sito di notizie locali Centropagina, l’allevamento sarebbe rimasto in attività anche dopo l’avvio delle indagini e all’interno dei capannoni, dove non sono state accertate violazioni di carattere igienico, vi sarebbero circa 2.500 suini. 

La petizione

La petizione lanciata da Essere Animali conta oltre 171mila adesioni di cittadini che chiedono la chiusura immediata dell’allevamento incriminato. Gli animalisti hanno inoltre organizzato una manifestazione per “chiedere la chiusura dell’allevamento e l’adozione di seri provvedimenti nei confronti dei responsabili di tali crudeltà”, come si legge nella pagina Facebook dell’evento. “Gli animali erano destinati alla produzione del Prosciutto di Parma”, precisano gli attivisti. 

L'intervento del ministro

“Grazie all’associazione Essere Animali per la denuncia, dove emerge una completa insensibilità e rispetto delle regole”, ha dichiarato la ministra della Salute Giulia Grillo. “Il ministero della Salute è al lavoro per rivedere la classificazione degli allevamenti con criteri ancora più rigorosi” ha rassicurato la ministra su Twitter. Una nota della Direzione generale della Sanità dimostra infatti che la normativa attuale ammette l’abbattimento dei capi di peso inferiore ai 5 chili tramite “colpo di percussione alla testa” da parte di “personale di provata esperienza”. I reati finora ipotizzati per i titolari dell’allevamento sono maltrattamento e uccisione di animali, per i quali sono previste pene che vanno da una multa fino a 30mila euro alla reclusione fino a due anni.

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