rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Filiera

"No a brevetti su piante e semi naturali", Strasburgo contro l'assalto delle multinazionali

De Castro (Pd): “Si rischiano pesanti ripercussioni sulla sostenibilità della nostra agricoltura e della salute dei cittadini europei”

I prodotti ottenuti da processi essenzialmente biologici dovrebbero essere accessibili a tutti e quindi la Commissione europea deve fare tutto il possibile per convincere l'Ufficio europeo dei brevetti (Ueb) a non concedere brevetti su questi prodotti. Lo chiede il Parlamento europeo che ha approvato, per alzata di mano, una risoluzione sul tema.

De Castro: "Inaccettabile"

È inaccettabile imporre brevetti su piante e semi ottenuti da secoli tramite processi essenzialmente biologici, come invece vorrebbe imporre l'Ufficio europeo dei brevetti nel caso di pomodori e broccoli”, ha affermato Paolo De Castro, coordinatore S&D alla commissione Agricoltura dell'Eurocamera. L'eurodeputato Pd, intervenendo nel dibattito all'Assemblea plenaria, ha chiesto al commissario responsabile, Elzbieta Bienkowska, di "intervenire al più presto su una decisione contro cui il Parlamento europeo si batte dal 2015, ristabilendo la certezza giuridica necessaria affinché l'agricoltura diventi sempre più protagonista nella lotta al cambiamento climatico”. Per De Castro, quindi, "l'Europa non può permettere che la disponibilità di materiale vegetale venga limitata, mettendo a rischio la capacità di operare dei nostri laboratori di ricerca, con pesanti ripercussioni sulla sostenibilità della nostra agricoltura e della salute dei cittadini europei”.

Il caso di pomodori e broccoli

Nel marzo 2015, la commissione allargata di ricorso dell'Ueb ha deciso che, nei casi riguardanti i pomodori e i broccoli, i prodotti ottenuti da processi essenzialmente biologici, come l'incrocio, possono ottenere la tutela brevettuale. Il Parlamento europeo ha risposto nel dicembre 2015 con una risoluzione non vincolante, in cui si chiedeva di chiarire le norme Ue e si reiterava l'obiezione alla brevettabilità dei prodotti derivati dalla coltura convenzionale.

Le richieste dei deputati

Con il documento approvato i deputati hanno esortato anche l'Ueb a ripristinare immediatamente la chiarezza giuridica in materia, sottolineando che nessuno dei 38 Stati firmatari della Convenzione sul brevetto europeo consente di brevettare i prodotti ottenuti con metodi tradizionali. Un accesso libero alle informazioni e al materiale vegetale biologico è ritenuto essenziale per stimolare l'innovazione e la competitività nei settori dell'allevamento e dell'agricoltura, per sviluppare nuove varietà, migliorare la sicurezza alimentare e affrontare il cambiamento climatico, hanno inoltre sottolineato i deputati nella soluzione non legislativa approvata.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"No a brevetti su piante e semi naturali", Strasburgo contro l'assalto delle multinazionali

AgriFoodToday è in caricamento