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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Brexit, i comparti bovino e ovino i più colpiti in caso di No Deal

Tra il 2013 e il 2017 l'Inghilterra ha esportato una media di oltre 84 mila tonnellate all'anno di carne bovina fresca, per 373 milioni di sterline

Un divorzio tra l'Unione europea e il Regno Unito senza accordo sarebbe un duro colpo per il settore agroalimentare, con Londra che si troverebbe ad essere da un giorno all'altro un Paese terzo nei confronti del blocco europeo, con conseguenze gravi soprattutto sul commercio. Secondo quanto emerso nell'incontro 'Brexit, what's next?' organizzata da AHDB Beef&Lamb, la divisione di Agriculture and Horticulture Development Board, ente britannico non governativo per il sostegno dell'industria agroalimentare che rappresenta 110 mila allevamenti bovini e ovini nella sola Inghilterra, i settori più colpiti sarebbero il comparto bovino e ovino.

Uk primo produttore ovino d'Europa

Le carni, come ha commentato Jeff Martin, responsabile AHDB Beef&Lamb per il mercato italiano, hanno sempre rappresentato una parte importante del commercio tra Europa e Paesi d'Oltremanica in entrambe le direzioni. Basti pensare che nel 2015 il Regno Unito è stato il terzo più grande produttore bovino e il primo produttore ovino di tutta Europa. Tra il 2013 e il 2017 l'Inghilterra ha esportato una media di oltre 84 mila tonnellate all'anno di carne bovina fresca, per 373 milioni di sterline. Durante questo periodo l'export verso l'Ue ha rappresentato in media l'82% del totale. Sul fronte ovino, la media delle esportazioni è stata di quasi 100 mila tonnellate annue, per 392 milioni di sterline. Ancora una volta l'Europa è stata la principale destinazione con una media dell'89% delle esportazioni britanniche complessive.

Rischio dazi

Se sulle carni di provenienza britannica venissero applicati i dazi doganali di un paese terzo, infatti, le esportazioni subirebbero una battuta d'arresto. Le tariffe applicate potrebbero essere molto alte, tanto quanto il costo del prodotto stesso, se non di più. Inoltre, aumenterebbero anche i controlli veterinari, alle dogane e i costi di trasporto. Questo ridurrebbe la competitività delle carni Made in Uk e non da ultimo una hard Brexit porterebbe alla perdita di 32mila posti di lavoro.

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