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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ogm, Eurocamera contro la Commissione: “No a mais e soia Ogm resistenti agli erbicidi”

I deputati si oppongono al via libera sulle colture tolleranti al glifosato e altri pesticidi. Dietro al voto contrario, la paura che l’editing genetico porti a un maggiore utilizzo di diserbanti che finirebbero poi nel prodotto

Semaforo rosso da parte degli deputati europei agli Organismi geneticamente modificati (Ogm) capaci di resistere a due erbicidi. La plenaria del Parlamento europeo, riunita a Bruxelles, ha votato contro la proposta della Commissione di autorizzare l'importazione di prodotti contenenti tre Ogm resi tolleranti al glifosato e al glufosinato di ammonio. Si tratta di due tipologie di mais e una di soia. Tra le ragioni avanzate dagli europarlamentari ci sono numerosi studi secondi i quali tali colture geneticamente modificate comportano un maggiore utilizzo di diserbanti.

I pericoli per la salute

I deputati affermano che numerosi studi dimostrano che tali colture geneticamente modificate comportano un maggiore utilizzo di diserbanti. Il raccolto da cui provengono potrebbe quindi essere esposto a dosi ripetute, il che potenzialmente porta a una maggiore quantità di residui nei chicchi.

La deforestazione dell'Amazzonia

L’Eurocamera ha colto l’occasione anche per mettere in evidenza i rischi di deforestazione nel Sud America legati alle importazioni di soia geneticamente modificata che viene appunto coltivata nel continente. L'Ue è infatti il secondo importatore di soia a livello globale. La gran parte del prodotto acquistato oltreoceano è destinato alla produzione di mangimi per gli animali d’allevamento.

L'opinione dei cittadini

Durante la discussione in Aula è stato inoltre riportato un recente sondaggio secondo il quale il 90% degli intervistati ritiene necessaria l’approvazione di nuove leggi per garantire che i prodotti venduti nell'Ue non contribuiscano alla deforestazione globale. 

Critiche sulla procedura di autorizzazione

I deputati sottolineano infine che dall'entrata in vigore dell'attuale processo di autorizzazione, la Commissione ha preso tutte le decisioni sul via libera a nuovi prodotti senza il sostegno di una maggioranza qualificata degli Stati membri dell'Ue. 

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