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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Oms a favore del semaforo alimentare, l’agroalimentare italiano insorge

Confagricoltura: "Sosteniamo la proposta italiana della batteria con la carica energetica". Unaprol: "Le multinazionali contano più della scienza"

L’Italia deve scendere in campo con forza in sede Onu contro il semaforo alimentare dopo che l’Organizzazione mondiale della sanita’ ha dato il suo sostegno ai sistemi di etichettatura come quelli presenti in Francia e Regno Unito. “Bisogna evitare ingiustificate penalizzazioni a danno del made in Italy agro-alimentare”, ha dichiarato il presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in vista dei lavori preparatori del Forum sulle malattie non trasmissibili che si terrà presso le Nazioni Unite il 27 settembre. “Il consumatore deve avere a disposizione, in modo chiaro, le più accurate informazioni nutrizionali”, ha aggiunto Giansanti, secondo cui pero’ la strada del semaforo non e’ quella giusta.

"Oms incoerente"

“In più occasioni la stessa Oms ha celebrato la ‘dieta mediterranea’ come tra le più salutari al mondo. Ora sarebbe coerente dare seguito a questa convinzione, tenendo conto che la salubrità non dipende solo dalla composizione dei prodotti, ma anche dalle quantità consumate”, ha dichiarato il presidente. Il Piano d’Azione 2015-2020 per una politica alimentare e nutrizionale invita i Paesi ad elaborare e mettere in opera sistemi di etichettatura di facile comprensione e in grado di fornire ai consumatori un sistema di interpretazione delle informazioni nutrizionali. “La mia Organizzazione in più occasioni ha espresso la propria contrarietà ed opposizione al ‘semaforo’ britannico ed al ‘nutri-score’ della Francia”, ha ricordato Giansanti che ha spiegato di appoggiare invece “la proposta italiana alternativa, presentata a Bruxelles nel giugno scorso dal governo, che si basa sugli apporti nutrizionali indicati da un nuovo simbolo (la batteria con “più o meno carica”, in funzione dell’energia e dei nutrienti dell’alimento)”. Per Confagricoltura si tratta di “un buon compromesso, ma va completata con indicazioni più precise a tutela dei prodotti a denominazione di origine e per la promozione della dieta mediterranea”.

"Le multinazionali contano più della scienza"

Critico anche Unaprol, il consorzio olivicolo italiano, che teme ripercussioni sul settore con l-introduzione del semaforo alimentare che definisce un sistema “fuoriviante e discriminatorio”. L’Onu “sta studiando sistemi di tassazione per colpire i prodotti della dieta mediterranea, dichiarata Patrimonio dell’Umanità e garanzia di longevità. Una palese contraddizione che deve far riflettere, anche alla luce del via libera a tutti i prodotti dietetici e poveri di zuccheri delle multinazionali che sembrano contare più della scienza: promosse bibite gassate ricche di aspartame, bocciato l’olio extra vergine di oliva”, ha denunciato il consorzio in una nota, definendo la scelta “veramente incomprensibile”, affermando che “disorienta i consumatori e penalizza le nostre eccellenze a partire dall’olio che rimane un punto di riferimento per qualità e sicurezza, visti i controlli rigorosi, a differenza di quanto avviene in altri Paesi”.

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