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Giovedì, 25 Aprile 2024
Filiera

“Cibo straniero sicuro, basta protezionismo alimentare”, Bruxelles attacca Salvini

Il leader della Lega accusa l’Ue di aprire le porte all’import di prodotti rischiosi per la salute da Africa e Asia. Replica del commissario Andriukaitis: “Abbiamo procedure rigorose a livello europeo. L’Italia cosa sta facendo sui controlli nazionali?”

Nuovo botta e risposta tra Roma e Bruxelles. Stavolta non c’entrano bilanci e manovre economiche, ma la sicurezza alimentare. Secondo il vicepremier Matteo Salvini (anche sulla scorta delle accuse mosse da Coldiretti), l’Unione europea ha la colpa di aprire le porte a prodotti insicuri a causa degli accordi commerciali con Paesi terzi al di fuori dell’Ue. Accuse cui ha replicato a stretto giro il commissario alla Salute Vytenis Andriukaitis: “Questo è un atteggiamento ideologico, nazionalista e protezionista. Salvini ignora il ruolo di laboratori, operatori e controlli” in Italia.

I dati

Ma facciamo un passo indietro. In occasione della Prima giornata mondiale sulla sicurezza alimentare, sui media sono rimbalzati i dati sugli allarmi sanitari legati al mercato agroalimentare. Dati già conosciuti e relativi al 2018: in Italia sono stati scoperti nell’anno passato 399 alimenti a rischio, ossia più di un’allerta al giorno. Coldiretti ha segnalato che solo 70 di questi sono prodotti made in Italy contro i 135 di provenienza extra-Ue. E ha puntato il dito contro Bruxelles, citando anche un audit della Corte dei conti, per via degli accordi commerciali sottoscritti con Paesi terzi che, a detta dell’organizzazione, ci esporrebbero a rischi alimentari gravi. Una tesi riproposta dal leader della Lega.

La polemica

A dirla tutta, pero’, la quota maggiore di prodotti rischiosi nel 2018 è arrivata da altri Stati membri dell’Ue (194, quasi la metà), come il pesce al mercurio della Spagna e il pollo contaminato da salmonella della Polonia. Dato che dovrebbe porre dei dubbi più sul mercato interno che su quello esterno. Ed è proprio questo il punto sottolineato dal commissario Andriukaitis: "Credo sia arrivato il momento di discutere a livello Ue di un'etichetta che riporti 'made in Ue' e il Paese di origine degli alimenti", ha premesso prima di aggiungere che fare collegamenti arbitrari tra l'origine di un alimento e la sua sicurezza "è un atteggiamento ideologico, nazionalista e protezionista". 

Cibo pericoloso: 10 allarmi al giorno in Europa

"Quando Salvini accusa l'Europa perché dice che in Italia arrivano alimenti insicuri, per esempio, dall'Africa o dall'India, io rispondo: e voi cosa state facendo? Come funzionano i controlli ufficiali a livello nazionale? - si chiede Andriukaitis - Bisogna smetterla con certe mitologie: l'Europa ha procedure rigorose e gli alimenti sono controllati. Salvini usa questo come arma politica, ma allora vuol dire che ignora il ruolo di laboratori, operatori e controlli a livello nazionale".

Non è mancata la controreplica del leader della Lega: "Io difendo il lavoro dei nostri agricoltori e pescatori, messi in difficoltà da accordi e normative europee che danneggiano il made in Italy e la salute dei consumatori, favorendo il business delle multinazionali e l'arrivo di prodotti extracomunitari di pessima qualità", ha detto Salvini.  

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