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Sabato, 20 Aprile 2024
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Glifosato, comuni francesi contro Macron. Venti sindaci vietano l’erbicida

L’Eliseo porta in tribunale gli amministratori che non si attengono alle leggi nazionali. I primi cittadini hanno messo al bando la sostanza chimica per preservare la sicurezza di chi vive nelle zone rurali

Venti sindaci francesi hanno bandito il glifosato dai loro comuni, sfidando il Governo nazionale, che ha deciso di intraprendere azioni legali al fine di imporre le leggi che permettono di continuare a usare il controverso diserbante. L’iniziativa dei primi cittadini inchioda il presidente Emmanuel Macron all'impegno preso nel 2017 di vietare il glifosato in Francia entro tre anni dalla sua elezione. Il presidente si è poi rimangiato la promessa, spiegando che un divieto generale non è possibile.

Il controverso erbicida

La promessa di Macron andava in contrasto con la decisione dell’Ue di rinnovare l’autorizzazione al controverso erbicida, finito sotto accusa come presunta sostanza cancerogena, per altri cinque anni. Sviluppato originariamente dalla Monsanto, impresa americana oggi di proprietà della tedesca Bayer, il glifosato è ritenuto nocivo da diversi giudici statunitensi, che hanno dato il via libera a risarcimenti multimilionari a favore delle vittime. Ciononostante, la Bayer continua ad affermare che il glifosato è sicuro.

L'udienza in tribunale

Giovedì scorso, presso il tribunale amministrativo di Rennes, nella Francia occidentale, è stato ascoltato il sindaco di Langouet, villaggio bretone di circa 600 abitanti. Il primo cittadino Daniel Cueff è sotto accusa per aver vietato l'uso di pesticidi nella sua città a meno di 150 metri dalle case e dai luoghi di lavoro.

Cueff ha ribadito di fronte alla Corte che il divieto mira unicamente a proteggere i residenti dalle molecole considerate un rischio per la salute.

All'audizione hanno partecipato circa 300 persone, giunte in gran parte per sostenere il sindaco, mentre quasi in 100mila hanno firmato una petizione per sostenere il divieto deciso da Cueff.

Dalla parte del Governo

Un avvocato dello Stato francese ha affermato che non rientra nei poteri di un sindaco vietare i prodotti fitosanitari, in quanto si tratta di una materia regolata dal ministero dell’Agricoltura.

Il ministero ha finora evitato di commentare la vicenda, ma il ministro Didier Guillaume ha voluto precisare che a partire da gennaio la Francia eliminerà gradualmente di glifosato, limitandone l’utilizzo dell’80% entro il 2021.

Agricoltori pro-glifosato

I sindacati degli agricoltori si sono opposti al divieto, dicendo che non esistono alternative praticabili alla sostanza chimica e che una transizione verso l'agricoltura solamente biologica sarebbe troppo costosa.

In base alla normativa vigente, l'applicazione del glifosato deve mantenersi dai 5 ai 10 metri di distanza dalle abitazioni. Il sindacato dei coltivatori di grano AGPB ritiene che con l’eventuale estensione della zona di non trattamento si perderebbero migliaia di ettari di terra produttiva.

Il glifosato è ampiamente utilizzato in Francia, che è il primo produttore di grano nell'Unione europea. Lo usano soprattutto agricoltori, giardinieri e operatori ferroviari che vogliono sbarazzarsi delle erbacce.

Sviluppato da Monsanto con il marchio Roundup, il glifosato è commercializzato in tutto il mondo da dozzine di altre aziende tra cui Dow Agrosciences e BASF.

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