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Giovedì, 25 Aprile 2024
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La Cina punta sul genoma-editing. Diventerà una super-potenza anche alimentare?

Studi su grano, riso e soia, per creare qualità più produttive e resistenti ai cambiamenti climatici. Dalla ricerca al commercio potrebbero bastare appena due anni

Dopo gli Stati Uniti, anche in Cina sarà possibile utilizzare in agricoltura l'editing del genoma, cioè la capacità di modificare o sostituire con grande precisione piccole parti della sequenza del Dna degli organismi viventi utilizzando diverse tecniche e senza spostarla dalla sua posizione naturale nel genoma. Il 24 gennaio scorso il ministero dell'agricoltura cinese ha rilasciato le linee guida preliminari per effettuare ricerche su varietà più resistenti ai parassiti e più adatte alle sfide dei cambiamenti climatici. I ricercatori si sono affrettati a presentare domande per l'uso di colture studiate e trasformate tramite queste nuove tecniche.

Tra queste, figura una ricerca sullo sviluppo di varietà di grano resistenti a una malattia fungina chiamata oidio (detto anche mal bianco, nebbia o albugine), che colpisce diverse colture, che includono, oltre ai cereali, anche ortaggi, alberi da frutto e vite. La pericolosità è tale da poter infettare circa 10.000 specie di piante. "Questa è una notizia molto buona per noi. Apre davvero le porte alla commercializzazione", ha dichiarato l'esperta in biologia vegetale Caixia Gao dell'Istituto di genetica e biologia dello sviluppo dell'Accademia cinese delle scienze di Pechino, coautrice dell'articolo riguardante l'oidio e pubblicato sulla rivista Nature.

Nel 2014, lei e il suo team hanno utilizzato il genoma-editing per eliminare un gene che rende il grano suscettibile alla malattia fungina, scoprendo però che questi cambiamenti bloccavano la crescita della pianta. Tuttavia, una delle piante modificate è cresciuta normalmente, grazie alla cancellazione di una porzione di cromosoma. I ricercatori sono stati in grado di rimuovere quella stessa porzione, creando varietà di grano al tempo stesso resistenti al fungo e che non soffrono di crescita limitata.

Super-colture: chi è in vantaggio?

Rispetto agli Stati Uniti, le regole introdotte dalla Cina sono più restrittive, dato che regolano anche le tecniche che incorporano piccoli cambiamenti simili a quelli che potrebbero verificarsi in maniera naturale. Risultano però più indulgenti rispetto alla posizione adottata finora dall'Unione europea, che tramite una decisione della Corte di Giustizia dell'Ue ha deciso di assimilare l'editing del genoma agli organismi geneticamente modificati (Ogm). Per aggirare questo ostacolo, la Commissione ha avviato un'iniziativa di riforma generale della legislazione Ue sugli Ogm, supportata dall'Italia ma avversata da numerose associazioni ambientaliste come Greenpeace e Slow Food. Le colture ottenute con editing del genoma sono sviluppate utilizzando tecnologie come CRISPR-Cas9, capaci di apportare piccole modifiche alle sequenze di Dna. Si differenziano dalle colture ottenute per modificazione genetica (Ogm) perché quest'ultima tipicamente comporta l'inserimento di interi geni o sequenze di Dna di altre specie vegetali o animali. Tuttavia, fino ad ora, in Cina erano stati sottoposti alla stessa legislazione che copre gli Ogm.

Attualmente, a Pechino possono essere necessari fino a sei anni per ottenere l'approvazione di biosicurezza per una coltura Ogm. Sono inoltre richieste prove sul campo su larga scala prima dell'approvazione per l'uso. Secondo i ricercatori le nuove linee guida per il genoma-editing potrebbero ridurre il tempo di approvazione a uno o due anni. Inoltre, richiedono di fornire solo dati di laboratorio e di condurre prove sul campo su piccola scala, se le colture non presentano rischi ambientali o di sicurezza alimentare. I ricercatori temono però l'ambiguità di alcuni passaggi. Le regole si applicano alle colture in cui l'editing del genoma viene utilizzato per rimuovere i geni o cambiare un singolo nucleotide, ma non è chiaro se si applicano anche alle colture in cui sono state introdotte sequenze di Dna provenienti da altre varietà della stessa specie.

"Dovremo confermare se questi sono consentiti", perché è importante avere chiarezza sulle regole, dice Chengcai Chu, esperto in genetica del riso alla South China Agricultural University di Guangzhou. I ricercatori pianificano lo sviluppo di colture ritenute preziose per gli agricoltori, in particolare quelle che offrono una maggiore resa, resistenza ai cambiamenti climatici e una migliore risposta ai fertilizzanti. Alcuni si stanno concentrando sul riso, alimento essenziale in Cina, e sulla soia, in modo da ridurre gli acidi grassi oleici in essa contenuti. Xi Jinping vuole sfruttare appieno questo vantaggio accademico per consolidare la sicurezza alimentare interna e, probabilmente, diventare una super-potenza anche nel campo della commercializzazione di materie prime alimentari.

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