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Venerdì, 29 Marzo 2024
Innovazione

Dai razzi all'agricoltura verticale. Saranno i fratelli Musk a produrre il cibo del futuro?

Il patron della Tesla Elon, persona dell'anno per Time, si è impegnato a investire sei miliardi di dollari per combattere la fame nel mondo, mentre Kimbal ha aperto una società di "farming urbano indoor”

Geniale, ambizioso, fragile e sfrontato, ma anche con qualche problema con la legge e con i diritti dei lavoratori. Questo il quadro di Elon Musk che emerge dall'articolo del Time, che lo ha appena nominato “Persona dell'anno”. Ma cosa ha a che fare l'uomo delle auto elettriche e dei razzi, che dovrebbero riportare l'uomo sulla luna, con la salvaguardia della sicurezza alimentare del pianeta e la lotta alla fame nel mondo? Per ora il legame sembra limitarsi ad una provocazione. A novembre infatti su Twitter il patron della Tesla aveva risposto alla “sfida”, lanciata dal direttore del Fondo Alimentare Mondiale, David Beasley, che chiedeva ai più ricchi di contribuire alla lotta alla fame del mondo. Ci sarebbero da salvare almeno 42 milioni di persone che non hanno accesso al cibo e versano in condizioni di miseria. Raccolto il guanto di sfida, Musk aveva risposto a suo modo, chiedendo delucidazione su come effettivamente investire quei sei miliardi di dollari da sottrarre all'impero Tesla vendendo le sue azioni. L'eclettico magnate non crede nei piani di emergenza, nella semplice distribuzione di cibo o nei programmi di aiuto mirato, legati alle carestie. La sfida sarebbe di lunga durata e le proposte, rimbalzate su Internet, non sono mancate. La Bayer aveva suggerito di “mettere al centro l'agricoltore”, mentre la Cargill aveva chiesto di investire di più nelle infrastrutture. Altre proposte chiedevano una nuova struttura finanziaria.

Il fratello chef investe sull'agricoltura urbana

In attesa di scoprire quali suggerimenti sembreranno i più adatti per Elon Musk, nel frattempo ad agire è stato il fratello minore Kimbal, che si è dichiarato da sempre appassionato di cibo e cucina, al punto da studiare per diventare chef. "Partecipare alla creazione di internet, soprattutto alla fine degli anni '90, è stato molto emozionante e non cambierei nulla di quelle esperienze, ma la mia passione è sempre stata il cibo", ha dichiarato Musk junior a Cnn Business. Dalle origini braccio destro del fratello maggiore, Kimbal sembra avere una personalità meno camaleontica, fors'anche meno geniale, ma con idee più chiare sugli investimenti da fare in campo agroalimentare. Dopo aver aperto una catena di ristoranti e aver creato un'organizzazione no-profit (Big Green) per far scoprire ai giovani come crescono frutta e verdura, il giovane Musk ha investito dal 2016 nella fondazione di Square Roots, una società specializzata in “agricoltura urbana indoor”. In breve, la produzione locale di insalate e piante (come basilico, prezzemolo, coriandolo ed aneto), avviene in spazi ridotti e verticali.

Kimbal Musk, già nominato "Imprenditore sociale globale" dell'anno dal World Economic Forum nel 2017, sostiene che la missione di Square Roots è quella di portare cibo fresco e locale nelle città di tutto il mondo, dando la possibilità alle giovani generazioni di partecipare all'agricoltura urbana. Insomma senza doversi “isolare” in campi remoti, lontano dalle comodità cittadine. La società, il cui motto è “nutrire più persone, più rapidamente”, mette a disposizione dei container di spedizione a clima controllato, celle frigorifere, infrastrutture di biosicurezza e tutto quanto sia reputato necessario per gestire una fattoria verticale su scala. La piattaforma tecnologica denominata “smart-farm” permette di creare climi multipli all'interno di una singola struttura. I container, localizzati in spazi urbani pre-esistenti, dovrebbero ridurre i passaggi delle catene di distribuzione, con trasporti meno inquinanti viste le distanze relativamente ridotte. Il consumo di acqua e terra viene abbattuto e l'obiettivo è quello di garantire un controllo totale, che permetta di personalizzare l'ambiente di crescita migliore per ogni coltura. Si tratta, insomma, di una tecnologia che sfida i cambiamenti climatici, non risolvendoli alla radice, ma creando spazi controllati, per i quali risultano ininfluenti tutti quei fenomeni, come inondazioni e siccità, sempre più frequenti e legati alla crisi ambientale globale. Una soluzione “cittadina” ai problemi rurali.

Le tecniche dell'agricoltura contemporanea (come l'idroponica o l'acquaponica) e i sistemi di distribuzione alimentare suscitano un interesse sempre maggiore nei miliardari, attratti dai guadagni di un settore che promette di essere rivoluzionato nei prossimi anni. Anche l'eterno rivale di Musk senior, Jeff Bezos, aveva inaugurato una start-up simile a Square Roots nella Sylicon Valley già nel 2016. In seguito, tramite Amazon, Bezos ha acquisito per 13 miliardi di dollari la Whole Food Market, una catena di alimentari specializzata in prodotti biologici dai prezzi spesso spropositati, che sembrerebbe essere il "cavallo di Troia" del gigante degli acquisrti online nel mondo alimentare. Bill Gates, invece, tramite l'omonima fondazione starebbe conducendo una strenua battaglia a Bruxelles per fare in modo che la nuova generazione di tecniche di modificazione genetica (genome editing) venga esclusa dalle normative europee sugli Ogm. La produzione alimentare è a rischio e questo potrebbe far schizzare i ricavi di chi troverà le soluzioni più adatte ad evitare di rifugiarci su Marte, dove invece lo stesso Elon Musk ambisce di spedirci: “La prossima cosa davvero grande è costruire una città autosufficiente su Marte e portare lì gli animali e le creature della Terra. Una specie di arca di Noè futuristica. Ne porteremo più di due, però - è un po' strano se ce ne sono solo due".

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