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Martedì, 16 Aprile 2024
Innovazione

L'igienizzante a base di enzimi che allunga la "vita" del cibo. E combatte lo spreco alimentare

Un prodotto elaborato da dei ricercatori belgi riesce a migliorare la pulizia dei luoghi in cui l'alimento viene processato e confezionato, attaccando il "biofilm" batterico. Ecco come funziona e perché è importante per agricoltura e ambiente

Ogni anno in Europa 88 milioni di tonnellate di cibo finiscono nella spazzatura. Uno spreco da 143 miliardi di euro contro cui la Commissione Ue si batte da tempo e che potrebbe essere ridotto, e non di poco, se diminuissero le perdite dovute agli alimenti conservati troppo a lungo a casa (o in magazzino) e non consumati perché scaduti. Proprio per far fronte a questo aspetto, in Belgio la società Realco ha ideato un igienizzante a base di determinati enzimi che, stando a quanto sostengono i suoi promotori, riuscirebbe ad allungare la vita dei prodotti anche del 100% rispetto ai tempi di deperibilità attuali. Come ce lo spiega George Blackman, amministratore delegato di Realco, attiva da più di 30 anni nel settore della biotecnologia ambientale, in questo video:

Come spiegato da Blackman, il progetto, denominato "Biofilm Expert" e finanziato con risorse europee tramite il dipartimento DGO6 della Regione Vallone, aveva come scopo quello di analizzare l'impatto dei diversi protocolli di pulizia, tra cui l'implementazione di una procedura di pulizia enzimatica sistematica, sulla qualità e quindi sulla durata degli alimenti nei settori particolarmente sensibili dei piatti preparati, della ristorazione collettiva, della produzione di formaggi, dei laboratori di sezionamento e della macelleria.

"La nostra ipotesi di base era relativamente semplice: la qualità microbiologica degli impianti è correlata alla qualità del prodotto finito. Se le infrastrutture di produzione sono contaminate da batteri alteranti, questi ultimi possono contaminare gli alimenti, che si avarieranno più rapidamente ", spiega Laurent Delhalle, Senior Scientist del dipartimento Food Science dell’Università di Liegi, partner del progetto. "Allora, cosa bisogna fare per ridurre al massimo i rischi di contaminazione microbiologica lungo l'intera catena di produzione? Abbiamo confrontato i risultati ottenuti a seguito di una pulizia con prodotti chimici tradizionali con quelli ottenuti a seguito di trattamenti enzimatici a diverse scadenze ".

I detergenti a base di enzimi hanno la particolarità di attaccare i biofilm. Questo carapace naturale protegge il 99% dei batteri, che diventano così fino a 1000 volte più resistenti ai prodotti di pulizia e disinfezione tradizionali, nonché ad altri fattori di stress esterni quali la temperatura, gli agenti chimici e la forza meccanica. Questi nidi di batteri che infettano gli alimenti al loro passaggio proliferano liberamente e a volte sono patogeni. Basti pensare alle contaminazioni tanto gravi quanto imprevedibili da Listeria, salmonelle, E.coli, ecc. Danneggiando la membrana dei biofilm, gli enzimi rendono i batteri accessibili a una disinfezione in profondità: l’infrastruttura è quindi più pulita e il rischio di contaminazione degli alimenti è ridotto.

"Sulla base di centinaia di campioni rigorosi, siamo riusciti a provare scientificamente che l'eradicazione dei biofilm dalle superfici e dagli strumenti utilizzati nel processo di fabbricazione aumenta la qualità dei prodotti alimentari finiti e quindi la loro durata di conservazione ", precisa Sébastien Fastrez, R&D Director presso Realco. "Nel caso concreto degli hamburger freschi, la cui catena di produzione è stata trattata in modo sistematico e preventivo con le soluzioni enzimatiche di Realco, siamo addirittura passati da 11 a 24 giorni ".

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