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Venerdì, 19 Aprile 2024
Innovazione

L'innovazione agricola al servizio di clima e ambiente: da Bruxelles arrivano i fondi Life

La Commissione europea ha comunicato i risultati dei bandi lanciati nella prima metà del 2020 per azioni di tutela della biodiversità e della qualità della vita nell'Ue. Italia prima per progetti approvati, di cui 6 riguardano il settore dell'agricoltura. Ecco quali sono

Dalla tutela della biodiversità faunistica al monitoraggio delle foreste passando per l’innovazione sul riuso dei rifiuti urbani. I progetti italiani che si sono aggiudicati i finanziamenti Ue del programma LIFE - dedicato ad ambiente, tutela naturale e clima - spaziano nei diversi ‘fronti’ della lotta al riscaldamento globale e all’inquinamento, con l’obiettivo di introdurre sistemi che vadano a invertire la perdita di biodiversità nel Belpaese, come il programma di ripristino della popolazione del grifone in Sardegna o le azioni di protezione degli argini del Po soggetti a erosione. Ma il programma mira anche a rendere più sostenibile l'agricoltura italiana. Lo fa con 6 progetti sui 29 a guida italiana approvati nel 2020 dalla Commissione europea.

Le risorse stanziate

Bruxelles ha dato il via libera a un pacchetto di investimenti per un totale di circa 280 milioni di euro che andranno a finanziare 120 nuovi progetti di ricerca in tutta l'Ue. L'Italia, con 29 proposte selezionate, e la Spagna, con 28, sono i due Paesi europei con più beneficiari. “Il finanziamento Ue - precisa una nota dell’esecutivo europeo - stimolerà investimenti totali di quasi 590 milioni di euro”. I progetti sono stati selezionati tra gli oltre 1.250 presentati nel 2019. Il programma LIFE è lo strumento finanziario dell'Ue per l'ambiente e l'azione per il clima e dal 1992 a oggi ha cofinanziato più di 5.500 progetti in tutta l'Ue e nei Paesi partner. Attualmente si calcola che siano ancora in corso oltre 1.000 progetti, grazie al totale di 3,4 miliardi stanziati nel periodo 2014-2020. 

I progetti italiani

Tra i progetti italiani che riceveranno i contributi Ue, sei mirano allo sviluppo dell’agricoltura di precisione, al monitoraggio delle foreste, e al recupero di agro-ecosistemi come i pascoli permanenti. Tra gli altri progetti finanziati, tre riguardano la tutela della biodiversità, mentre altre idee vincitrici del bando offrono nuove soluzioni per aumentare il recupero e il riuso di gomma da pneumatici esausti o sono finalizzate a migliorare il riuso dei rifiuti urbani. 

LIFE WINEgROVER

L’agricoltura può avere un ruolo importante per ridurre l’impatto ambientale dell’uomo in una delle sue attività produttive più antiche e apprezzate. Un progetto coordinato dall'Università della Tuscia mira infatti a ridurre l’acqua necessaria per i vigneti in Italia e Spagna. Per mezzo di un sistema di irrigazione a goccia, rover elettrici che rimpiazzano i trattori a gasolio e sistemi di telerilevamento satellitare è infatti possibile rendere più sostenibile la produzione di uva da tavola e vino. 

PLANET FARMS LIFE

Un altro progetto italiano mira a mettere letteralmente in piedi “la prima azienda agricola verticale industriale dell’Ue”. “L'agricoltura richiede grandi quantità di acqua, spesso utilizzata in modo inefficiente”, scrive il team italiano. Di qui il piano che “dimostrerà grandi riduzioni nelle risorse naturali e nell'uso di sostanze chimiche sviluppando un sistema di fattoria verticale interna, che prevede la coltivazione di piante in strati sovrapposti verticalmente”. Il team del progetto “dimostrerà sistemi innovativi di trattamento dell'aria, irrigazione idroponica e sistemi automatizzati di produzione di colture nella prima fattoria verticale industriale dell’Ue”. Il progetto mira nel concreto a “coltivare ortaggi ed erbe aromatiche su un'area di 10.000 m2, la dimensione di quasi due campi da calcio, nei locali dell'azienda italiana e capo progetto, Planet Farms Italia Società agricola Srl”. Il nuovo sistema agricolo “dovrebbe far risparmiare circa 13 milioni di litri di acqua e 72 litri di pesticidi, dimezzare l'uso di fertilizzanti e utilizzare meno dell'1% della terra richiesta dai sistemi di coltivazione convenzionali”, si legge nella presentazione del progetto.

LIFE BIOAs

Altro problema affrontato dai progetti agricoli italiani è quello della contaminazione da arsenico delle acque sotterranee che supera i limiti Ue in diversi Stati membri e rappresenta una grave minaccia per la salute umana. Il team coordinato dalla società Eco Recycling “dimostrerà un processo per produrre un innovativo bio-adsorbente per la rimozione dell'arsenico dall'acqua contaminata”. Questa tecnologia a basso costo “garantirà un approvvigionamento sostenibile di acqua potabile priva di arsenico” e sarà prodotto dalla sansa di oliva, un sottoprodotto dell'olio d'oliva. Ciò valorizzerà “uno scarto agricolo attualmente inutilizzato, in linea con gli obiettivi della politica di economia circolare dell’Ue”, precisa il team.

LIFE_GRACE

Il pascolo dei terreni non coltivabili della Regione Lazio è diminuito della metà negli ultimi 25 anni - spiega un altro team italiano - interessando habitat seminaturali come praterie e le pseudo-steppe. Arsial, l’agenzia regionale che gestisce questo progetto, “promuoverà la conservazione di questi habitat incoraggiando il pascolo di razze autoctone resistenti di bovini, cavalli e capre”. Ciò contribuirà “anche a conservare questi animali, rendendo il loro allevamento favorevole per gli agricoltori”. Inoltre, l’agenzia “sensibilizzerà il pubblico in generale sul ruolo dell'agricoltura come motore dello sviluppo sostenibile e sulla conservazione della biodiversità”. Gli agricoltori locali, in particolare, “saranno incoraggiati a prendere parte alle attività” raccogliendo informazioni “per il monitoraggio della biodiversità dei terreni agricoli”.

LIFE ADA

Un partenariato pubblico-privato mira invece a promuovere l'adattamento al cambiamento climatico in agricoltura. “Eventi meteorologici estremi più frequenti hanno un impatto diretto sui raccolti agricoli, aumentando la necessità di attuare strategie di adattamento ai cambiamenti climatici nelle aziende agricole e lungo le catene di approvvigionamento”, spiega il team. Di qui l’idea del progetto, coordinato da UnipolSai Assicurazioni in partnership con pubbliche amministrazioni, istituti scientifici e organizzazioni di produttori. Si lavorerà sulle catene del valore “che insieme rappresentano il 40% del fatturato totale del settore agricolo italiano”. I partner del progetto “combineranno scenari climatici con la gestione del rischio e misure di adattamento, per migliorare la capacità degli agricoltori di affrontare i rischi climatici attuali e futuri”. Svilupperanno inoltre “strumenti per supportare i processi decisionali degli agricoltori per dare forma a piani di adattamento efficienti”.

LIFE PollinAction

Fare spazio agli impollinatori per fermare il loro declino è lo slogan di un altro progetto tricolore che si è aggiudicato i fondi Ue, quello promosso dall'Università Ca' Foscari di Venezia. Molti impollinatori come le api e le farfalle sono infatti a rischio di estinzione. “Il declino degli impollinatori minaccia la sicurezza alimentare per gli esseri umani e la fauna selvatica, nonché la stabilità economica globale”, spiega il team del progetto. L'idea portata avanti è “di trasformare le aree marginali rurali o urbane in habitat chiave per gli impollinatori”. Per raggiungere questo obiettivo, “saranno collegate aree distinte di habitat nelle aree rurali e urbane, nonché lungo le strade e le rive dei fiumi”. In totale, “un'area di terreno coltivabile delle dimensioni di 37 campi da calcio verrà convertita” in aree che ospiteranno gli insetti così preziosi per la biodiversità. Gli sforzi saranno replicati in un'area marginalizzata e abbandonata nella regione spagnola di Aragona, per testare l'efficacia delle infrastrutture verdi in diversi ambienti.

Altri progetti

Tra i piani d’azione non agricoli si segnala un progetto che verrà realizzato a Cassano d’Adda, in provincia di Milano, mira al trattamento dei fanghi di depurazione delle acque reflue per creare nuovi materiali per l’industria. “La produzione di fanghi di depurazione dovrebbe superare i 13 milioni di tonnellate entro la fine del 2020 in Europa”, si legge nella presentazione. Attualmente, “circa la metà di questi fanghi viene recuperata per essere utilizzata in agricoltura e il resto viene smaltito in discarica o negli inceneritori”. L'obiettivo del programma “è quello di recuperare una maggiore quantità di rifiuti solidi dai fanghi di depurazione per produrre materie prime per uso industriale” comprese “materie prime per i biocarburanti, il materiale da utilizzare negli asfalti per le superfici stradali e i fertilizzanti per uso agricolo”.

Un altro progetto innovativo che coinvolgerà i comuni di Fiumicino (Lazio) e Francavilla a Mare (Abruzzo) e finalizzato a ridurre l'uso di biocidi nella lotta contro i parassiti urbani. “Il controllo dei parassiti urbani si basa sui biocidi, che varie normative europee classificano come sostanze pericolose” e possono “avvelenare animali selvatici e animali domestici, essere tossici per l'uomo, contaminare il suolo e i fiumi e generare resistenza negli organismi bersaglio”, si legge nella presentazione. Di qui l’idea di testare e mettere in funzione "un modello di gestione innovativo ed ecologico per la disinfestazione nei due comuni italiani”. Coordinato dal Comune di Fiumicino, il team del progetto mira a “ridurre la quantità di biocidi utilizzati e ad aumentare l'efficacia del controllo dei parassiti”. Si partirà con la distribuzione di “una nuova generazione di trappole per zanzare e roditori come alternative ai biocidi”. Saranno inoltre introdotte “nuove procedure municipali di monitoraggio e pianificazione per il controllo dei parassiti, e il team svilupperà anche nuovi criteri per gli appalti pubblici verdi” per incoraggiare l'uso dell’innovazione ‘green'.

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